Un tavolo convocato dal ministro per lo Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, per risolvere la crisi del Petrolchimico di Siracusa.

Ad invocarlo il segretario regionale di ArticoloUno, Pippo Zappulla, preoccupato per gli effetti devastanti da un possibile desertificazione della zona industriale dopo i propositi di Lukoil di lasciare per via dei piani del Governo e dell’Europa di mollare i combustibili fossili, fissando al 2035 il termine oltre il quale non sarà più possibile vendere veicoli a benzina o a diesel.

L’effetto domino

“E per quanti non hanno ancora compreso il sistema industriale siracusano è una sorte di mosaico dove i tasselli si intrecciano e si integrano, e quello della  Lukoil è tra i più grossi e rilevanti” dice il segretario regionale di ArticoloUno.

Il Patto per la raffinazione

Tra le soluzioni per evitare la fuga delle aziende del Petrolchimico, c’è il Patto per la raffinazione: si tratta di una legge già esistente ma ancora inapplicata, in base alla quale il Governo consente alle imprese di trattenere una parte delle accise per riconvertire gli impianti e produrre con emissioni contenutissime, nel rispetto dei parametri ambientali, soprattutto in ottica del 2035.

Il M5S ha annunciato un tavolo con il Governo

Nei giorni scorsi, la deputazione nazionale e regionale del M5S ha incontrato il sottosegretario allo Sviluppo Economico, Alessandra Todde che ha promesso un incontro per discutere del Petrolchimico dopo l’elezione del Capo dello Stato. Un impegno di cui, evidentemente, ArticoloUno non si sente sicuro, preferendo una interlocuzione con il ministro Giancarlo Giorgetti.

“Mettere risorse”

“C’è urgente bisogno di un tavolo di confronto serio e rigoroso al Ministero dove  si definiscano procedure, percorsi, progetti e risorse  che consentano davvero una transizione energetica e  produttiva, ambientale ed occupazionale” aggiunge il segretario regionale di ArticoloUno.

” In assenza ci attende solo la desertificazione produttiva  e la macelleria sociale e staremo a fianco dei lavoratori e del sindacato che giustamente preparano la mobilitazione”  conclude Zappulla.

 

 

 

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