• Natura Sicula e Punta Izzo Possibile denunciano uno scempio ambientale
  • Nel mirino i tagli al patrimonio arboreo nel parco dell’Hangar di Augusta
  • Sarà presentato un esposto in Procura

Le associazioni Natura Sicula e Punta Izzo Possibile hanno annunciato un esposto-denuncia alla Procura di Siracusa in merito ad uno scempio ambientale compiuto nel parco dell’Hangar di Augusta.

Si tratta di un’area verde di proprietà del Demanio dello Stato, dichiarata bene d’interesse culturale e “Luogo dell’Identità e della Memoria dalla Regione Siciliana” che, però, a partire dal 2017 ha perso moltissimi alberi, tagliati “dal Marisicilia, il Comando della Marina Militare di Augusta” attaccano le associazioni.

La vicenda

Gli ambientalisti imputano a Marisicilia un’azione senza “la preventiva autorizzazione paesaggistica della Soprintendenza” che si sarebbe concretizzata con il taglio “di eucalipti e qualche pino dell’età media di 60-70 anni”. Una situazione grave  “se si considera che ad Augusta il patrimonio arboreo è raro da quando è sorto il polo
industriale e da quando ha preso il via la scriteriata espansione urbanistica degli anni 60-70-80” dicono gli ambientalisti.

“Opere di manutenzione”

Secondo quanto asserito dalle 2 associazioni, l’intervento sarebbe stato giustificato dal Comando della Marina militare di Augusta, per “prevenire il rischio incendi” ma per gli ambientalisti si è trattato di un esbosco. “Il taglio dei tronchi avvenne a soli 40-60 cm da terra, provocando -attaccano le associazioni – la morte dei pini e la formazione di polloni avventizi negli eucalipti, polloni molto instabili in quanto tendono a spezzarsi man mano che crescono. ”

“La nuova chioma, infatti, accrescendo di peso, non sarà sufficientemente sostenuta dai nuovi tronchi e tenderà a spezzarsi ogni volta che sarà sottoposta alle continue sollecitazioni meccaniche praticate da pioggia e vento”.

Danni alla fauna

I danni, secondo quanto emerge nel rapporto degli ecologisti,  non si sono limitati al patrimonio arboreo e al paesaggio.

“A soli 600 metri di distanza infatti vi sono le saline del Mulinello: in questo contesto, le chiome degli eucalipti, prima che venissero tagliate, erano i roost, ovvero i posatoi notturni degli uccelli. Ogni giorno, al
tramonto, centinaia di uccelli lasciavano le saline e raggiungevano le parti più alte degli alberi per riposare durante le ore di inattività. I lavori commissionati da Marisicilia quindi hanno danneggiato anche l’avifauna e il loro habitat” spiegano gli esponenti di Natura Sicula e Punta Izzo Possibile.

Il ruolo della Soprintendenza

Dalle informazioni fornite dalle associazioni, la Soprintendenza di Siracusa avrebbe chiesto a Marisicilia  una relazione agronomica, a seguito della quale, la “Soprintendenza – spiegano gli ambientalisti – rilascerà a giugno 2017 un parere favorevole a completare i lavori di “taglio” e a sostituire gli alberi danneggiati con essenze arbustive e arboree autoctone”.

“Il provvedimento della Soprintendenza produsse l’effetto di “sanare” una trasgressione che, per legge, non poteva essere oggetto di autorizzazione postuma” spiegano le associazioni. Che aggiungono: “Da allora un solo albero non è stato piantato, nessun esemplare è stato sostituito”.