La Corte dei Conti, Sezione giurisdizionale d’Appello per la Regione Siciliana, ha confermato la condanna in primo grado del sindaco di Sortino, Giuseppe Parlato per danno erariale.

La condanna

Il capo dell’amministrazione del Comune del Siracusano dovrà versare, oltre alle spese processuali, circa 32 mila euro, la somma impiegata per i compensi erogati ad Enza Marchica, funzionaria del settore Finanziario del Comune di Melilli, nominata “esperto del sindaco” nelle materie di “bilancio, contabilità, programmazione finanziaria e riscossione dei tributi locali”.

Il compenso

Secondo quanto emerge nel provvedimento della Corte dei Conti, è indicato che i compensi, dall’importo di 2 mila euro mensili lordi, oltre ai contributi previdenziali, fanno riferimento al periodo tra maggio 2018 a giugno 2019

“Incarico inutile”

Nel giudizio di primo grado, il giudice aveva evidenziato le ragioni della condanna: “dalla sostanziale evanescenza dell’oggetto dell’incarico nonché dalla  non rispondenza di esso rispetto agli scopi tassativamente prefissati dalla suddetta normativa si desumeva la sua sostanziale inutilità” si legge nel provvedimento.

Le competenze del Comune

Inoltre, per la Corte dei Conti il bilancio, il sindaco non avrebbe potuto conferire quell’incarico in quanto “la contabilità, la programmazione finanziaria e la riscossione dei tributi, “rientravano nella sfera delle ordinarie competenze della struttura burocratica (Settore Finanze e Tributi) o del Consiglio Comunale”.

Le ragioni del sindaco

Il sindaco di Sortino, autore del ricorso in Appello, si è difeso sostenendo che dell’attività dell’esperto ne ha tratto beneficio il Comune, tra cui una maggiore riscossione delle entrate. In sostanza, il consulente di Parlato avrebbe sopperito ad evidenti lacune della struttura amministrativa.

Le carenze al Comune

In effetti, secondo la Sezione di primo grado, “conferendo l’incarico di esperto alla Marchica, il sindaco Parlato aveva inteso sopperire a carenze di tipo funzionale, a suo avviso esistenti nell’organico del personale amministrativo dell’Ente Locale, con particolare riferimento al Settore Finanze e Tributi”.

Il sindaco ha anche affermato che “non sarebbero ravvisabili profili di colpa grave nei comportamenti da lui tenuti in
sede di conferimento e di rinnovo alla Marchica dell’incarico di esperto del sindaco, avendo egli inteso risolvere le problematiche che, a suo avviso, minavano la piena funzionalità dell’Area Finanziaria del Comune”.

Non c’era situazione di emergenza

Per i giudici della Corte dei Conti, la nomina di un esperto non è giustificabile in quanto non “risulta dimostrato  che il Comune di Sortino si trovasse, all’epoca, in una situazione finanziaria dichiarata emergenziale, ossia connotata da tali gravità e pericolosità da richiedere l’assunzione di iniziative straordinarie ed improcrastinabili per tentare di porvi rimedio, anche mediante il ricorso ad un soggetto esterno dotato di elevata specializzazione professionale, circostanze che avrebbero potuto attenuare, in qualche modo, la responsabilità del sindaco Parlato o legittimare l’applicazione in suo favore del potere riduttivo dell’addebito”.

Sindaco restituisca i soldi

“Adesso pretendiamo il giusto adempimento della sentenza ed il sindaco, di tasca propria, restituisca i soldi all”Ente e quindi ai cittadini, verificheremo ogni giorno” dice Sebastiano Bongiovanni, presidente di Sortino al Centro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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