Il gup del Tribunale di Siracusa, Carmen Scapellato, ha rinviato a giudizio Giancarlo De Benedictis, 52 anni, accusato dalla Procura di Siracusa dell’omicidio di Angelo De Simone, il 27enne siracusano trovato impiccato nella sua abitazione il 16 novembre del 2016. Gli inquirenti ritengono che l’imputato dopo aver ucciso il giovane abbia inscenato un suicidio della vittima, trovata con una cinghia al collo.

Le richieste di archiviazione

Per ben due volte, la Procura di Siracusa, aveva richiesto l’archiviazione del caso, ritenendolo un suicidio, ma le memorie difensive della famiglia, assistita dall’avvocato David Buscemi, e la tenacia della madre della vittima, Patrizia Ninelli, hanno cambiato il corso delle indagini, fino a quando sono emersi elementi tali da convincere il pm Gaetano Bono a disporre la riesumazione del cadavere, per compiere degli accertamenti scientifici affidati ad un consulente, Giuseppe Ragazzi.

Il movente

Secondo la tesi del magistrato, a scatenare il delitto sarebbe stata una tresca tra la compagna di Benedictis ed il giovane. L’imputato, nei mesi scorsi, nel corso di un’udienza davanti allo stesso gip, ha affermato che la donna, in passato, aveva avuto una relazione con De Simone ma il legame con la compagna era solido.

L’imputato nega la tresca

Secondo quanto fatto sapere dalla difesa dell’indagato, questa presunta relazione clandestina sarebbe solo un pettegolezzo senza alcun fondamento. Nell’inchiesta della Procura di Siracusa emerge il coinvolgimento di Luigi Cavarra, ex componente del clan Bottaro-Attanasio, morto negli anni scorsi, poco dopo essere diventato un collaboratore di giustizia.

Il profilo di De Benedictis

De Benedictis è finito nel 2018 nell’operazione antidroga, denominata Bronx, condotta dai carabinieri e dai magistrati della Procura distrettuale antimafia. E’ stato condannato in Appello a 19 anni e 4 mesi di reclusione ed è  indicato dalla Dda di Catania come uno dei capi del cosiddetto gruppo Bronx, specializzato nel traffico di droga, monco, ormai, di Francesco Capodieci, il leader storico della gang, diventato anche lui un collaboratore di giustizia. Il processo, che si celebrerà in Corte di Assise, avrà inizio il 25 ottobre prossimo.