Il decreto Salva Ias non sia uno scudo penale per imprese e manager del Petrolchimico sotto inchiesta per disastro ambientale. Inoltre, si facciano investimenti per evitare che l’impianto continui ad inquinare.

Lo scudo penale ipotizzato dal M5S

Lo dice chiaramente Giorgio Pasqua, esponente di punta del M5S di Siracusa, ex deputato regionale, in merito al piano del Governo nazionale di “blindare” il depuratore Ias di Priolo, sotto sequestro dal giugno del 2022, il cui amministratore giudiziario, prima della fine dell’anno, ha intimato le imprese delle zona industriale a sospendere i conferimenti nell’impianto dei fanghi frutto degli scarti di produzione.

“Il decreto salva Ias firmato”

Una procedura che comporterebbe la paralisi dell’intera zona industriale: è come se, ad esempio, una palazzina condominiale non fosse allacciata ad una rete fognaria. Secondo l’ex deputato Ars del M5S, il Governo Meloni ha provveduto a firmare il 28 dicembre il decreto legge relativo a “Misure urgenti per impianti di interesse strategico nazionale”  che “introduce misure urgenti per impianti di interesse strategico nazionale”.

Il testo del Governo

“Il provvedimento è finalizzato a salvaguardare determinati contesti industriali che, a causa tra l’altro del caro-energia, si trovano in situazione di carenza di liquidità” si legge nel comunicato della Presidenza del Consiglio dei Ministri”.

Ilva di Taranto e Ias Priolo

Nel testo del decreto si fa cenno all’Ilva ma non all’Ias. “In questa prospettiva, si provvede al rafforzamento patrimoniale della gestione dell’impianto siderurgico di Taranto  autorizzando l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.a. (Invitalia) ad apportare fino a 1 miliardo di euro per garantirne l’operatività” ma secondo Pasqua il provvedimento interessa anche Ias, così come riportato dal il Sole 24 Ore, in un articolo del 30 dicembre scorso.

“Questo Decreto, pensato per l’ex ILVA di Taranto, è stato esteso – spiega Giorgio Pasqua – alla situazione del depuratore di Priolo applicando le stesse norme anche agli “impianti di raffinazione di idrocarburi di rilevanza strategica”, collegandosi quindi al Decreto Legge n. 187 del 5 dicembre 2022 con cui è stata consentita la prosecuzione delle attività delle raffinerie della Lukoil a Priolo”.

Nomina di un commissario che ancora non c’è

Secondo quanto prospettato dall’ex deputato Ars del M5S, gli autori del decreto Salva Ias sono “intervenuti sulla legge 231 del 2001 sulla responsabilità amministrativa delle imprese, prevedendo che non possano mai essere applicate alle imprese ‘strategiche’ (ex Ilva e depuratore di Priolo) sanzioni interdittive che prevedano l’interruzione delle attività: il tutto viene sostituito dalla nomina di un commissario”. Commissario che, al momento, non c’è.

Lo scudo

Nella tesi dell’esponente del M5S, il decreto prevede che “il giudice deve di regola consentire l’utilizzo dei beni sequestrati, dettando le prescrizioni necessarie al fine di garantire un bilanciamento tra le esigenze di continuità dell’attività produttiva e di salvaguardia dell’occupazione e la tutela della sicurezza sul luogo di lavoro, della salute e dell’ambiente”.

Inoltre, “il decreto disinnesca quindi la possibilità che i magistrati possano sequestrare impianti che mettano a rischio la continuità produttiva. Infine, è prevista la non punibilità della condotta dei soggetti che agiscono al fine di dare esecuzione a provvedimenti che autorizzano la prosecuzione dell’attività produttiva di uno stabilimento industriale dichiarato di interesse strategico nazionale” aggiunge Pasqua.

La Corte costituzionale

Per Pasqua, così come è il decreto rischia di sbattere contro gli scogli della Corte costituzionale.

“Uno ‘scudo penale’ contenente una astratta previsione – dice Pasqua – di bilanciamento non supportata da concreta previsione amministrativa in grado “di controbilanciare la prosecuzione dell’attività produttiva e il mantenimento dei livelli occupazionali attraverso prescrizioni e controlli diretti a ripristinare gradualmente livelli adeguati di tutela della salute e dell’ambiente” (Corte Cost. Sentenza 58/2018), non farà altro che portare la Corte a dover dichiarare anche questo DL incostituzionale, così come fatto per il DL di Renzi del 2015″.

Soldi per ammodernare il depuratore

Pasqua insiste sugli investimenti da realizzare nell’impianto perché smetta di essere pericoloso per l’ambiente e per la salute di chi vive sotto il cono d’ombra della zona industriale. “Servono circa 22 milioni di euro per questi interventi? Si trovino al più presto possibile, invece di trovare soluzioni che vanno soltanto a salvaguardare la situazione penale degli indagati”.

 

 

 

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