E’ stata aperta un’inchiesta dai magistrati della Procura di Siracusa sui ritardi nell’esecuzione degli esami diagnostici e degli interventi chirurgici per i detenuti rinchiusi nel carcere di Siracusa. Un caso giudiziario nato dopo le segnalazioni del garante dei detenuti del penitenziario di Siracusa, Giovanni Villari, che, nei giorni scorsi, si è recato al palazzo di giustizia di Siracusa per essere ascoltato dagli inquirenti, coordinati dal Procuratore Sabrina Gambino e dal pm Tommaso Pagano.

I casi

“Ho alcuni casi che seguo personalmente – spiega Giovanni Villari, garante dei detenuti di Siracusa –: ci sono detenuti  in attesa di una visita specialistica da almeno due anni, altri da un anno e mezzo. Ricordo in particolare, la vicenda di un giovane che ha presentato una richiesta nell’aprile dello scorso anno. Vi assicuro che va in bagno dalle due alle tre volte al giorno, fino quasi a collassare. Pure gli agenti penitenziari mi hanno chiesto di interessarmi a questa vicenda”.

La procedura

“Quando il detenuto sta male, presenta una domanda – spiega Giovanni Villari – per essere visitato dall’area sanitaria interna al carcere. A quel punto, i medici di turno del penitenziario, se ravvisano una particolare patologia per cui serve una visita specialistica, scrivono all’Asp di Siracusa. L’azienda, dopo aver ricevuto la richiesta, deve provvedere ad organizzare la visita ma questo capita con molta rarità in tempi brevi, tra i 2 ed i 4 mesi. Però, alcuni esami, proprio per la gravità della patologia ipotizzata, vanno eseguiti in modo rapido, con carattere di urgenza come indicato nella prescrizione dell’area medica del carcere. Ma, quasi sempre, questa urgenza viene disattesa”.

Lettera all’Asp

Villari ha anche provveduto a scrivere una lettera alla direzione generale dell’Asp di Siracusa ed al dirigente sanitario provinciale dell’Asp, Salvatore Madonia chiedendo di motivare le ragioni di questi ritardi sia per le visite diagnostiche sia per gli interventi chirurgici. Inoltre, come denunciato da Villari, non è ancora entrata in funzione l’unità radiologica mobile, che era stata annunciata nello scorso mese di ottobre. Il garante ha anche consegnato all’Asp di Siracusa una tabella con i 27 decessi avvenuti negli ultimi 18 anni nei penitenziari di Siracusa. Secondo Villari, la quasi totalità delle morti registrate come suicidi sono legate a condizioni di salute psicofisica gravi. “Ho inviato la lettera al garante regionale, al professor Giovanni Fiandaca, che ha appoggiato la mia iniziativa e lui stesso ha avviato un’azione per avere  lumi su quanto sta accadendo”. Spetterà adesso alla Procura di Siracusa, verificare se ci sono responsabilità precise sui casi denunciati dal garante dei detenuti di Siracusa.