• L’ennesimo caso nel penitenziario
  • Telefonini sotto sequestro
  • Aperta un’inchiesta

Nuova scoperta di telefonini nel carcere di Augusta, nel Siracusano. Sono stati gli agenti della Polizia penitenziaria a scovarne 6 nell’arco di una settimana ed ora i cellulari sono sotto sequestro mentre la Procura di Siracusa ha aggiunto questi casi agli altri inseriti in un fascicolo.

L’inchiesta

Sotto osservazione da parte degli inquirenti, ci sono i numeri in entrata ed in uscita ed eventualmente i messaggi, allo scopo di conoscere con chi conversavano i detenuti. Alcuni di questi telefonini sono stati rintracciati nelle celle, ben occultati ma non sono sfuggiti all’occhio dei poliziotti.

I sindacati

“Nonostante la gravissima carenza di organico – dice il dirigente nazionale del Sippe, Sebastiano Bongiovanni –  che costringe gli agenti della Polizia penitenziaria a turni massacranti, al punto che si saltano pasti, il personale in servizio al carcere di Augusta, con grande professionalità, continua a svolgere il proprio dovere. Devo muovere una dura critica all’amministrazione penitenziaria, che è sorda ai bisogni ed alle esigenze degli agenti penitenziari”.

Covid19

C’è anche il problema del Covid19 nel penitenziario di Augusta, nei giorni scorsi tre agenti di Polizia penitenziaria sono risultati positivi, scatenando la reazione dei sindacati che, oltre a chiedere i tamponi, hanno rivolto un appello per essere inseriti in quelle categorie da sottoporre al vaccino.

Situazione difficile al carcere Pagliarelli di Palermo: sono saliti a 49 i detenuti positivi. Di questi  solo due hanno un po’ di febbre e qualche sintomo influenzale. Gli altri sono tutti asintomatici.

Il garante regionale per i diritti dei detenuti Giovanni Fiandaca chiede che vengano adesso eseguiti i controlli anche al personale amministrativo e agli agenti della polizia penitenziaria.

“So che da quando c’è stato il focolaio tra le guardie penitenziarie sono stati avviati i controlli ogni 15 giorni sugli agenti. Adesso alla luce dei nuovi contagi è necessario eseguire nuovi tamponi a tutto il personale – dice Fiandaca – Mi dicono che è stato posticipato perché al momento le Usca sono impegnate nel territorio in altre emergenza. Ribadisco che invece bisogna eseguire i controlli per evitare che il contagio si diffonda visto che il personale amministrativo e gli agenti di polizia penitenziaria stanno a contatto con i detenuti”.