Un detenuto, recluso nel carcere di Augusta, ha aggredito un agente di Polizia penitenziaria. La vittima è stata costretta alle cure dei medici ma non sembrano gravi le sue condizioni anche se resta l’episodio di violenza, che è stato condannato dai sindacati. “Questo gesto è figlio di una situazione esplosiva – dice il dirigente nazionale del Sippe, Sebastiano Bongiovanni – che denunciamo da tempo, purtroppo i nostri allarmi non sono presi nella giusta considerazione ed inevitabilmente accadono episodi come quello ai danni di un agente della Polizia penitenziaria. La carenza di organico resta un nodo importante”.

Ma ci sono altre questioni, in tutti i penitenziari del Siracusano, tra la cui la scoperta di droga e cellulari trovati dalla Polizia penitenziaria nella disponibilità dei detenuti.  L’ultimo caso si è verificato nelle settimane scorse nel carcere di Siracusa, in contrada Cavadonna, alla periferia sud di Siracusa. Gli agenti, al termine di alcune perquisizioni hanno rinvenuto e sequestrato la merce nascosta in un blocco del penitenziario La Procura di Siracusa ha aperto un’inchiesta per svelare in che modo droga e telefonini sono entrati, per questo motivo saranno osservati i filmati delle telecamere di sicurezza del carcere ma sono stati già avviati i controlli sui telefonini per verificare il traffico telefonico ed i messaggi nella chat.

Precedentemente, due telefonini erano stati scovati nel carcere di Augusta. Si tratta di uno smartphone e di un cellulare che sarebbero stati nella disponibilità di qualche detenuto ma, per il momento, non ci sono elementi per individuare i destinatari di questi “regali”.

Nei mesi scorsi, gli stessi agenti di Polizia penitenziaria scoprirono nello stesso penitenziario di Augusta quattro telefonini e diverse dosi di droga. I destinatari sarebbero ancora una volta i detenuti del carcere del Siracusano e pure su questa storia i magistrati della Procura hanno avviato indagine per verificare se esiste una regia dietro queste “spedizioni”.

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