Il gup di Siracusa ha rinviato a giudizio otto medici e un perito nominato dalla Corte d’Assise di Appello di Catania in seguito alla morte di Alfredo Liotta, 41 anni, originario di Adrano, deceduto nella casa circondariale di Cavadonna il 26 luglio 2012.
Liotta, detenuto, riconosciuto colpevole di associazione mafiosa e omicidio aggravato, era stato condannato all’ergastolo
dalla corte di Assise di Appello di Catania. Il quarantunenne avrebbe accusato dei disturbi fisici e psichici: i medici della casa circondariale di Cavadonna sarebbero intervenuti ma, nonostante l’evidente deperimento fisico, non avrebbero disposto il trasferimento in una struttura ospedaliera per accertare la natura della malattia.
I medici sarebbero stati convinti che Liotta stava simulando delle patologie: il detenuto smise di mangiare e fu trovato cadavere una mattina nella sua cella.
La moglie ha presentato una denuncia alla Procura della Repubblica di Siracusa per accertare le cause della morte evidenziando che al marito non sarebbero state prestate le cure adeguate. Altra denuncia era presentata anche dall’associazione Antigone, che tramite l’avv. Simona Filippi si è costituita parte civile nel procedimento.
Il gup, accogliendo la richiesta del pm Tommaso Pagano, ha rinviato a giudizio per omicidio colposo in concorso gli otto
medici ed il perito.
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