Lo avevano annunciato appena due mesi fa che la discarica di Lentini non avrebbe potuto reggere l’urto dei rifiuti. Una previsione e non una profezia quella degli amministratori giudiziari del sito della Sicula Trasporti, la società della famiglia Leonardi coinvolta in un’inchiesta antimafia della Procura distrettuale di Catania.

La maxi discarica

Si tratta della discarica più grande del Mezzogiorno, capace di accogliere l’immondizia di ben 174 Comuni ma ormai in fase di esaurimento mentre il progetto di ampliamento, richiesto tempo fa dall’azienda, è osteggiato dai Comuni di Lentini, Carlentini e Francofonte ed ha avuto il parere negativo dell’assessorato regionale all’Ambiente.

Verso la saturazione

“Durerà  fino al massimo fine luglio/metà agosto. A quel punto sarà colma definitivamente” dicevano gli amministratori.

L’allarme del Comune di Siracusa

E così è stato, infatti l’amministrazione comunale di Siracusa ha, nelle ore scorse, informato che nella giornata del 29 luglio ” la raccolta della frazione indifferenziata potrà subire dei disagi causati dalla limitazione degli ingressi presso la discarica di Lentini”.

Il Comune di Siracusa assicura che “sarà garantita la raccolta notturna delle contrade marine e case sparse”. Inoltre, “al fine di garantire la raccolta si invita ai residenti di Belvedere e Cassibile di esporre i rifiuti indifferenziati entro e non oltre le 22,00 di stasera. Solo in mattinata, sulla base delle informazioni che giungeranno dai compattatori in attesa alla discarica si potrà confermare o meno il proseguimento della raccolta nelle altre zone della città”.

Le alternative

Tra le alternative indicate dal Governo regionale c’è la realizzazione dei termovalorizzatori, come annunciato dal presidente della Regione, Nello Musumeci, ma non nell’immediato. Miracoli a parte, costruire un impianto così complesso costa molto tempo. Tempo che la Sicilia non ha ed è dunque destinata ad affogare tra i rifiuti. Una delle soluzioni immediate, che è in agenda, è il trasferimento dell’immondizia all’estero ed il problema, in questo caso, sono i costi. Un arrocco che, però, potrebbe anche rimettere in discussione la soluzione dell’ampliamento della discarica.

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