L’operazione “Mazzetta sicula” di ieri ha svelato una serie di interessi e affari illeciti relativi alla discarica di Lentini, nel Siracusano, la più estesa della Sicilia, gestita dalla Sicula Trasporti.

La guardia di finanza del comando provinciale di Catania, in collaborazione con lo Scico e il gruppo aeronavale di Messina, ha eseguito un’ordinanza di misure cautelari nei confronti di nove persone (2 in carcere, 3 ai domiciliari e 4 sottoposti a obblighi di Pg) per una presunta illecita conduzione della discarica stessa.

I reati ipotizzati a vario titolo dalla Procura di Catania sono associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti, frode nelle pubbliche forniture, corruzione continuata, rivelazione di segreto d’ufficio e concorso esterno all’associazione mafiosa.

Su quanto accaduto è intervenuto il governatore Musumeci. “Desidero esprimere – ha dichiarato – il più vivo compiacimento per la brillante operazione condotta dalla Guardia di Finanza, sotto il coordinamento della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania. In questa inchiesta, come dimostrano i minori introiti per l’erario regionale e la corruzione di pubblici funzionari, la Regione Siciliana è parte lesa e, anche per questa ragione, si costituirà parte civile. Gli arresti, infatti, sono la conferma odiosa che il malaffare si finanzia e finanzia anche funzionari infedeli, che verranno cacciati”.

“In questi anni – ha proseguito Musumeci – abbiamo dato tante delusione alla speculazione privata sul sistema dei rifiuti, che ha visto diminuire i propri affari del 26 per cento, risultato dovuto alla crescita della raccolta differenziata sopra il 40 per cento: praticamente il doppio in due anni. Ora spetta alla progettazione e al finanziamento degli impianti pubblici a regime invertire il predominio delle strutture private. Sono segnali importanti che meritano un ulteriore passo avanti: l’approvazione della legge sui rifiuti sulla quale si è espresso, e di questo gli sono grato, il presidente dell’Ars nel giorno del dibattito sulla relazione dell’inchiesta parlamentare condotta dalla Commissione Antimafia regionale”.

Secondo Musumeci, “una nuova legge entro la legislatura e il completamento dell’iter del Piano dei rifiuti, che è già stato esitato positivamente dalla Commissione Via-vas e che entro 90 giorni verrà adottato dalla Giunta, sono la conclusione di un percorso amministrativo e l’inizio di un definitivo superamento del dibattito sui rifiuti come emergenza. Ed anche in questo abbiamo impresso una svolta significativa, essendo ormai un ricordo lontano le ordinanze contingibili e urgenti del presidente della Regione”.

“Sui rifiuti in Sicilia la storia si ripete a dimostrazione che in questi anni nulla è cambiato. A questo punto
l’unica strada da percorrere è rendere a gestione pubblica impiantistica le discariche”. Lo dice il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino.
Quest’ultima vicenda – rileva Mannino- dimostra che la logica e la pratica degli affari continua a imperare su
un settore importante che potrebbe produrre sviluppo e lavoro. E questo- sottolinea- perché non c’è stato un ragionamento serio sulla gestione del ciclo integrato a discapito dell’efficienza ma soprattutto della trasparenza e della legalità”.

Il segretario della Cgil sostiene che “si è prevalentemente intervenuti sulla governance creando sovrastrutture che hanno alimentato clientele, favorito gli affari anche quelli illeciti e le infiltrazioni mafiose, nonostante le denunce e gli allarmi da più parti e una lettura inequivocabile della Commissione regionale antimafia”.

“Sarebbe proprio il momento – afferma Mannino- di dire basta a un sistema che favorisce alcuni a discapito di
tutti e che trae origine da un ruolo debole e ambiguo esercitato dalla Regione che ha da un lato abdicato alla sua funzione di indirizzo politico, dall’altro ha consentito una pratica amministrativa opaca. E’ il momento che si cambi rotta”.

In carcere è stato portato, su disposizione del Gip, Antonino Leonardi, detto ‘Antonello’, 57 anni, considerato il re dei rifiuti nell’isola e con una grande passione per il calcio, con la Sicula Leonzio che gioca in Serie C.

Intanto l’ANCI Sicilia si costituirà parte civile nell’eventuale procedimento penale in relazione a quanto emerso sulla gestione della discarica di Lentini.

Lo ha annunciato il presidente di ANCI Sicilia, Leoluca Orlando che spiega: “Quest’ ultima vicenda rischia di rappresentare una ulteriore conferma di quanto più volte denunciato negli ultimi anni dall’ANCI Sicilia. La conferma di un sistema di gestione dei rifiuti in Sicilia fondato sull’oligopolio e su pochi interessi privati, un sistema che per anni ha favorito alti profitti per i privati rappresentando un danno per strutture e impianti pubblici ed un aggravio di costi per i comuni e quindi anche per i cittadini”.

“Dal 2014 – ha aggiunto il presidente dell’Associazione dei comuni siciliani – come ANCI Sicilia siamo intervenuti in tutte le sedi competenti per denunciare gli effetti di questo sistema fondato su un “ricatto” in base al quale, nel breve periodo, l’unica alternativa al conferimento nelle poche discariche operanti era quella di avere i rifiuti per strada con le evidenti gravi conseguenze anche sul piano sanitario”.

“Per queste ragioni –ha concluso Orlando – riteniamo che complessivamente i comuni siano stati parte lesa nella vicenda della gestione dei rifiuti e, pertanto, sia doveroso richiedere in questo come in altri eventuali processi di costituirsi parte civile”.

“Vito Branca, alla luce delle recenti notizie di cronaca, non può rimanere al vertice di Riscossione Sicilia, faccia un passo indietro”. Lo affermano i deputati del M5S all’Ars.

“Ai vertici di una partecipata della Regione, strategica e importante come Riscossione, devono esserci persone su cui non grava la minima ombra e, purtroppo, per Branca, presidente del cda di Sicula Trasporti, finita nell’occhio del ciclone per lo scandalo rifiuti, non è così. Un passo indietro è, a questo punto, più che doveroso. E se non sarà lui a farlo sia Musumeci a pretenderlo”.

“Musumeci e le nomine azzeccate – afferma il capogruppo Giorgio Pasqua – si confermano sempre più due rette parallele. Alla luce delle notizie riportate dalla stampa, anche quella di Branca, non sarebbe delle più azzeccate, come quelle di Candela e Damiani. Il presidente della Regione veda di correggere il tiro e di farlo al più presto. Sulla vicenda Branca, intanto, venga a riferire in Aula”.

Sullo scandalo Sicula Trasporti e sui recenti fenomeni corruttivi venuti alla luce in Sicilia interviene Roberta Schillaci, componente M5S della commissione Antimafia.

“Occorre – afferma – combattere la corruzione per contrastare la criminalità organizzata, partendo da una ricognizione sul ruolo e sui limiti dei responsabili della prevenzione e corruzione all’interno di tutti gli uffici dell’amministrazione regionale, perché è chiaro che qualcuno ha fatto flop. Si avvii inoltre una revisione di tutte le autorizzazioni rilasciate da quei comparti dell’amministrazione regionale a rischio”.

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