• Il sindaco di Lentini ha diffuso la nota dell’assessorato all’Ambiente contro l’ampliamento della discarica
  • L’ampliamento del sito, che ormai è saturo, sarà discusso nella prossima conferenza dei servizi
  • Si tratta della discarica in cui conferiscono 150 Comuni siciliani
  • E’ stata al centro di una inchiesta antimafia della Procura di Catania

C’è il no della Regione al piano di ampliamento della discarica di Lentini, in contrada Grotta San Giorgio, che, entro il 31 marzo non accoglierà più i rifiuti di 150 Comuni perché ormai satura.

Il no dell’assessorato all’ambiente

Lo afferma il sindaco di Lentini, Saverio Bosco, tra i più strenui oppositori, che dichiara di aver ricevuto dall’assessorato regionale al Territorio ed Ambiente  una comunicazione relativa allo stop al progetto di allargamento del sito. “L’assessorato ha validato di fatto il parere negativo del Consiglio comunale che ha giù espresso parere di dissenso alla variante  urbanistica per l’ampliamento della discarica” spiega il sindaco di Lentini, che  aggiunge: “Non siamo più soli, adesso oltre al no del Comune di Lentini, arriva il no dell’assessorato regionale Territorio e Ambiente. Adesso attendiamo anche gli altri enti”.

La conferenza dei servizi

Dell’ampliamento della discarica se ne discuterà nel corso della prossima conferenza dei servizi. Detto dell’assessorato regionale al Territorio ed Ambiente, spetterà agli altri enti fornire la propria valutazione, tra cui i vigili del fuoco, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale e la Soprintendenza.

La discarica in odor di mafia

La gestione dell’area, la più grande del Mezzogiorno per lo smaltimento dei rifiuti, è passata nelle mani di 3 amministratori su decisione del Tribunale di Catania, a seguito dell’inchiesta giudiziaria condotta dai magistrati della Procura distrettuale antimafia di Catania e della Guardia di finanza che ha travolto la Sicula Trasporti, la società della famiglia Leonardi, proprietaria della discarica, coinvolta nell’operazione antimafia Mazzetta Sicula sullo smaltimento illecito di rifiuti.

Danni al territorio

Secondo la deputazione nazionale e regionale del M5S,  “un’inversione di rotta è necessaria che parta anche dal non infliggere ulteriori danni a comunità che hanno sopportato il peso delle emergenze e pagato a caro prezzo dal punto di vista ambientale e di salute”. Allo stesso modo. “è necessario, anzi, fondamentale – concludono – iniziare a dare vita a un nuovo corso del sistema dei rifiuti che miri sempre più a una concezione di rifiuti zero attraverso un potenziamento del sistema di riciclo, piuttosto che all’ampliamento delle vecchie discariche”.

 

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