Fratelli d’Italia ha ufficializzato il sostegno alla candidata a sindaco di Portopalo di Capo Passero, Rachele Rocca. E lo ha fatto con un deputato regionale, Carlo Auteri, che si è recato, nelle ore scorse, nella città marinara manifestando il pieno appoggio politico all’ormai ex consigliera, dimessasi nelle settimane scorse dopo l’arresto dei carabinieri nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Siracusa per tentata concussione.

Le accuse e la difesa

Per i magistrati, Rocca, insieme all’altro ex consigliere, Corrado Lentinello, avrebbe esercitato pressioni nei confronti di imprenditori per ottenere dei favori. Accuse che sono state respinte dai due esponenti politici che hanno anche depositato una memoria difensiva, corredata da chat e messaggi, tesa, nella loro ricostruzione, a scagionarli dall’ipotesi degli inquirenti. Nell’indagine è finito anche l’ex consulente del sindaco, Antonino Rocca, padre di Rachele Rocca.

Fratelli d’Italia con Rocca

“Come forza politica di Governo condividiamo la candidatura di Rachele Rocca. Quindi, significa che Rachele Rocca rappresenta la linea politica che è condivisa a Palermo ed a Roma” ha detto il deputato regionale di Fratelli d’Italia, Carlo Auteri, che ha anche attaccato le precedenti amministrazioni, colpevoli di non avere saputo realizzare opere infrastrutturali importanti per il Comune, come il depuratore.

“Contro di loro una mascalzonata”

Il deputato di Fratelli d’Italia, Carlo Auteri, in un passaggio del suo intervento, ha anche parlato dell’inchiesta giudiziaria che ha coinvolto Rocca e Lentinello.  “Quando si leggono le carte, il tempo è galantuomo e se è il tempo è galantuomo qualcuno si dovrà assumere la responsabilità di aver fatto questa mascalzonata a discapito di due giovani  che hanno un futuro anche sull’aspetto personale e non politico”.

“Siamo candidabili” assicura Rocca

La candidata, che sull’incontro con il deputato regionale di FdI ha realizzato un video, non si è sottratta al tema dell’inchiesta, dando la sua versione a proposito dell’opportunità della sua candidatura.  “Noi siamo candidabili, confidiamo – ha detto Rocca – nel lavoro della magistratura che siamo certi ci darà l’opportunità  di dimostrare ogni verità. Siamo anche certi che oggi i nostri avversari politici hanno provato a fermarci e non solo politicamente”.

Situazione simile a Priolo

Quello di Rachele Rocca non è l’unico caso di un candidato sindaco indagato. A Priolo, Pippo Gianni, nelle settimane scorse, ha annunciato che parteciperà alla competizione elettorale per ottenere un altro mandato nonostante sia sotto processo per tentata concussione. Per entrambi, pende la Severino: qualora fossero condannati, anche in primo grado, scatterebbe la norma che prevede la sospensione dell’incarico, come già accaduto con Salvo Pogliese quando ricopriva la carica di sindaco di Catania.