Le liste per la corsa alle Regionali si chiuderanno nella giornata di domani ma per quanto riguarda i candidati “forti” nel Siracusano, quelli che, insomma, si giocheranno la partita per un seggio all’Ars, i giochi sono quasi fatti.

I partiti puntano sui maschi

Sono, però, tutti uomini: i partiti, almeno quelli principali, che, comunque, dovranno schierare nelle proprie liste 3 uomini e 2 donne, hanno puntato forte sui maschi. Un modus operandi spalmato in ogni schieramento.

Le scelte

Prendiamo Forza Italia, il partito dell’ex ministro per le Pari opportunità, Stefania Prestigiacomo: i candidati di peso sono l’ex assessore regionale, Edy Bandiera, Riccardo Gennuso, figlio dell’ex parlamentare Ars, Pippo Gennuso, e Corrado Bonfanti, ex sindaco di Noto.

Nel Pd, in lista ci sono l’imprenditore Gaetano Cutrufo, componente delle segreteria regionale del partito, Giuseppe Stefio, sindaco di Carlentini, e Tiziano Spada, braccio destro del sindaco di Floridia, Marco Carianni. Ma è anche vero che il Pd avrà come candidata alla presidenza della Regione, Caterina Chinnici.

La Lega punterà forte sull’uscente deputato regionale, Giovanni Cafeo, sull’ex vicesindaco di Siracusa nonché ex parlamentare regionale, Enzo Vinciullo, e sul consigliere comunale di Rosolini,  Corrado Roccasalvo.

Il Terzo polo, composto da Azione e Italia Viva, ha deciso di scommettere sul sindaco di Ferla e capo di Gabinetto del Comune di Siracusa, Michelangelo Giansiracusa e su due ex sindaci, Saverio Bosco, che ha governato a Lentini, e Giuseppe Incatasciato, amministratore a Rosolini. Fratelli d’Italia ha scelto come punta di diamante Luca Cannata, candidato anche alle Politiche, ed a seguire Carlo Auteri, imprenditore dello spettacolo.

Sfumato duello tra Chinnici e Prestigiacomo

Quella del 25 settembre sarebbe potuta essere un’elezione storica, con due donne candidate alla presidenza della Regione. Da un lato, Caterina Chinnici, la figlia del magistrato ucciso dalla mafia, dall’altro Stefania Prestigiacomo, ex ministro, ma il Centrodestra ha poi deciso di convergere sull’ex presidente del Senato, Renato Schifani. La Chinnici resterà l’unica donna a giocarsi la partita per la presidenza, come Giorgia Meloni ma sul fronte nazionale.