Le ragioni non sono molto chiare ma quasi ogni sera, nella zona nord di Siracusa,  echeggiano le esplosioni dei fuochi di artificio. Botti, naturalmente, illegali, i cui rumori stanno esasperando da mesi i residenti che, più volte, hanno denunciato questo fenomeno.

Nonostante le proteste,  anche via social, non si è riusciti a fermare quel che ormai sembra essere una moda. Una delle aree maggiormente colpite è quella del rione di Bosco Minniti, in particolare in via San Metodio, che, nonostante la presenza di una chiesa e di un ufficio comunale, è al centro di un intenso traffico di droga. Una zona sensibile, compresa tra via Italia 103, via Cannizzo ed il cosiddetto Bronx, dove, da anni, polizia e carabinieri, compiono operazioni per stroncare il traffico di sostanze stupefacenti, spesso gestito da organizzazioni criminali legate ai clan più forti della città: Bottaro-Attanasio e Santa Panagia. In una di queste indagini, la polizia scovò un nascondiglio piuttosto curioso: la cassetta del contatore per l’energia elettrica della chiesa di San Metodio dove furono trovate delle dosi di droga.

Quei botti, secondo qualche residente ascoltato da BlogSicilia, potrebbero essere una sorta di richiamo, magari perché è arrivato un carico di droga. Ma potrebbero esserci altre spiegazioni, come accade qualche mese fa a Priolo, a 10 chilometri da Siracusa, quando una donna, per festeggiare la scarcerazione di un amico, decise di comprare dei botti per farli esplodere ma prima di accenderli venne fermata e denunciata dagli agenti del commissariato di polizia di Priolo.

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