“Fratelli d’Italia non è un autobus dal quale si sale e si scende a piacimento”. Lo afferma il parlamentare regionale di FdI, Carlo Auteri, dopo l’ufficializzazione della fuoriuscita dal gruppo di FdI Siracusa Damiano De Simone che ha deciso di aderire al gruppo misto. Nei mesi scorsi, avevano dato l’addio, Porto e Ricupero ma questa emorragia “non può che turbarmi” assicura Auteri, che, in Consiglio comunale potrà contare su 2 consiglieri superstiti, Paolo Romano e Paolo Cavallaro.

La sfida dentro il Centrodestra

“I primi fuoriusciti sono andati in Mpa, l’ultimo è al misto ma si vocifera sia vicino a Forza Italia” si legge nella nota del parlamentare regionale di FdI. Insomma, i tre sarebbero finiti nell’orbita di due partiti del Centrodestra ma. “come specificato dal coordinamento provinciale e comunale del partito, FdI resterà all’opposizione di questa amministrazione comunale con il gruppo dei due consiglieri Paolo Romano e Paolo Cavallaro”.

Il Mpa e l’ingresso in giunta

Il riferimento di Auteri sull’opposizione di FdI all’amministrazione comunale non sembra casuale. Del resto, sono in corso le interlocuzioni politiche tra il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, ed il Mpa per l’ingresso in giunta degli autonomisti ma resta ancora da capire quanti assessori avrebbero gli esponenti del partito di Lombardo che gradirebbero un coinvolgimento di Forza Italia nella partita. Questione, quest’ultima, sollevata dall’ex parlamentare regionale, Giovanni Cafeo, che ha teso la mano ad Italia per stoppare il Mpa del deputato Ars, Giuseppe Carta.

“Non facciamo promesse di poltrone” tuona Auteri

“Noi non facciamo promesse di poltrone, non vogliamo corteggiare consiglieri di altre liste che semmai devono sceglierci per quello che siamo” rilancia Auteri che conclude: “Attendo il passaggio in maggioranza anche del nostro terzo fuoriuscito, ma intanto mi chiedo cosa abbia fatto di buono il sindaco Italia per Siracusa, considerato che le lamentele dei suoi concittadini sono all’ordine del giorno. Forse è più facile chiedere dalla maggioranza invece di lottare in opposizione”.