Le celebrazioni per l’Ottava di Santa Lucia, la patrona di Siracusa, sono state contrassegnate dalle parole dell’arcivescovo emerito, Salvatore Costanzo che, questa mattina, ha officiato la messa nella Basilica di Santa Lucia. Non c’era, come da tradizione il simulacro della santa, rimasto in Cattedrale dopo l’annullamento della storica processione a causa dell’emergenza sanitaria.
L’alto prelato, nel corso della sua omelia a cui hanno partecipato un centinaio di persone, tra cui il presidente della Regione, Nello Musumeci, ed il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, ha lanciato un appello: reagire al clima di sfiducia che contraddistingue questo particolare periodo.
“E’ un compito impegnativo e doloroso – ha detto l’arcivescovo emerito, Salvatore Costanzo nella sua omelia – ed il nostro primo nemico da combattere è il peccato, che si annida nel cuore dell’uomo. E’ il male sociale che determina questa crisi, per cui occorre un riscatto morale nella sfera personale e familiare. E’ molto pericoloso il clima di rassegnazione ed impotenza che si respira, guai a perdere la speranza di migliorare il mondo: è questa la sfida del terzo millennio ma possiamo vincerla con la nostra fede, capace di spostare perfino le montagne”.
Il presidente della Regione si è poi soffermato per ammirare la tela del Caravaggio, il Seppellimento di Santa Lucia, che è stato nei mesi scorsi al centro di un braccio di ferro tra il presidente del Mart, Vittorio Sgarbi, museo presso cui la tela è stata per alcune settimane in occasione di una mostra dedicata al maestro della luce, ed il Fronte del No, da sempre contrario al prestito dell’opera.
Sgarbi ha provato a resistere, chiedendo al Fec, il proprietario della tela, di trattenere il quadro ancora a Rovereto, tenuto conto che a Siracusa non ci sarebbe stata la tradizionale festa di Santa Lucia a causa del Covid19 ma il Fec ha imposto al critico d’arte la restituzione dell’opera, sancita peraltro da un accorso pregresso. Ed ora troneggia nella sua casa naturale, la Basilica di Santa Lucia.
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