“Sulla nota vocale del dirigente del dipartimento di Pianificazione strategica dell’assessorato alla Salute della Sicilia Mario La Rocca, ma soprattutto sui dati relativi ai posti letto Covid disponibili nella Regione deve essere fatta immediata chiarezza”.

Lo afferma il deputato regionale di Forza Italia, Daniela Ternullo che interviene sullo scontro nella sanità siciliana sui numeri dei posti letto, innescato dopo il messaggio vocale di Mario La Rocca ai dirigenti delle Asp siciliane anche se è da chiarire se il rimprovero del dirigente regionale sia legato all’indolenza dei vertici delle aziende sanitarie o invece si tratta di un “consiglio” per alterare i numeri. Elementi che potranno essere meglio chiariti dopo l’ispezione del ministero della Salute, richiesta, peraltro, dall’assessore regionale alla Sanità, Ruggero Razza.

“Il momento è così drammatico da non consentire nessun tipo di ombra o dubbio – ha detto la parlamentare regionale di Forza Italia, Daniela Ternullo -, per questo accolgo con favore l’invio di organismi ispettivi. Non parliamo di numeri ma della possibilità di salvare vite. Tutto deve essere limpido”. Ternullo ha poi ribadito la sua  fiducia nei confronti del governo regionale. “L’assessore Razza è persona – dice la deputata – di buonsenso e ha sempre lavorato per migliorare la nostra sanità, ancora più nel corso di questa pandemia”.

Ma la polemica si è fatta più rovente dopo le parole del dirigente del dipartimento di Pianificazione strategica dell’assessorato alla Salute della Sicilia Mario La Rocca, che ha mosso delle precise accuse.

“Pur di non svuotare alcuni reparti, per destinare- ha detto La Rocca – i posti letto ai pazienti Covid, c’è chi ha scritto nelle cartelle cliniche diagnosi inventate, ne ricordo una che parlava di tubercolosi, ma non era vero” racconta La Rocca che parla di “ostruzionismo” da parte di alcuni medici per impedire l’attivazione di posti per malati di Coronavirus e di dirigenti generali di ospedali “incapaci” di applicare il piano del governo Musumeci per l’aumento dei posti”.

Ed ancora: “Ero incavolato: dicevo ai manager di ospedali e Asp che dovevano applicare il piano della Regione destinando posti letto ai malati Covid ma non lo facevano, non avevano gli attributi per imporsi su alcuni medici: perché la verità è che ci sono medici che si stanno sacrificando dando l’anima in questa emergenza e ci sono quelli che invece non vogliono occuparsi di questi malati per potere continuare a gestire pazienti in intramoenia”.

 

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