Indagine della polizia

Il coronavirus non ferma i ladri, ad Avola sette arresti per un maxi furto di agrumi

Sono 7 le persone arrestate ad Avola per il furto di 5 tonnellate di limoni dagli agenti del commissariato di polizia. Il saccheggio è avvenuto in un appezzamento di terreno nel territorio di Avola, in passato visitato dai ladri. La refurtiva, per un valore commerciale di circa 7 mila euro, è stata sequestrata e riconsegnata al proprietario del fondo agricolo. I provvedimenti cautelari sono scattati per gli avolesi Marcì Maurizio, 48 anni,  Giuseppe Ferlisi, 31 anni, Corrado Busà, 43 anni,  Paolo Garante, 62 anni,  i figli di quest’ultimo, Gaetano e Giuseppe, e per un rumeno Trifan Gheorghita, 34 anni. Sono stati anche denunciati per violazione delle misure anti coronavirus.

“Alle 4 circa, gli agenti hanno notato uscire da un fondo agricolo un autocarro ribassato per l’eccessivo carico trasportato, che si immetteva sulla Noto-Pachino in  direzione di a Noto. Gli agenti hanno bloccato e controllato il mezzo, guidato da Marcì ed hanno rinvenuto 240 casse piene di limoni, per un totale di 4,8 chili” spiegano dalla Questura di Siracusa. Compiendo altri controlli sulla strada, i poliziotti hanno scovato i complici, usciti dal fondo agricolo a bordo di un autocarro ed un’autovettura. Dopo averli seguiti, li hanno bloccati.

“Durante il sopralluogo nel fondo agricolo, gli agenti – dicono gli inquirenti – oltre a rilevare le evidenti tracce del reato appena commesso, hanno accertato anche che i sette  avevano forzato la porta di un fabbricato rurale rubando all’interno svariati oggetti ( utensili da lavoro, taniche digasolio ed un decespugliatore) di cui, terminata l’azione criminale, si erano sbarazzati lungo la via di fuga”. Come disposto dalla Procura, sono ai domiciliari.

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