E’ passato meno di un mese dal crollo di alcuni calcinacci dal soffitto dell’istituto Paolo Borsellino di Cassibile, a Siracusa, avvenuto, in un momento in cui la scuola era chiusa, per consentire al personale di sistemare i banchi monoposto appena arrivati.
Il primo piano è inibito, troppo insicura la situazione dal punto di vista strutturale e si attende che il Comune di Siracusa provveda agli interventi di ristrutturazione della parte malandata ma le lezioni vanno avanti. La dirigente scolastica non avendo altre aule a disposizione, anche se l’amministrazione comunale, starebbe provvedendo ad individuare dei nuovi locali a Cassibile, ha deciso di far utilizzare a turno le aule a disposizione e disponendo la Dad, didattica a distanza, per gli studenti che, in quel giorno, rimangono a casa.
La Cgil, poco dopo il crollo del soffitto, ha chiesto immediatamente i lavori di messa in sicurezza dell’edificio. “E se tale crollo fosse accaduto di giorno? Nella – spiegavano i dirigenti provinciali della Cgil Siracusa – migliore delle ipotesi certamente vi sarebbero stati dei feriti. Perché all’indomani di un fatto così grave nessuno si espone pubblicamente e spiega ciò che è successo? I fatti accaduti nella scuola di Cassibile meritano un approfondimento che va dato alla comunità educante di Cassibile e alla cittadinanza tutta. Perchè i lavori completati poche settimane prima in un edificio che ha oltre 70 anni non sono bastati ad evitare il crollo del soffitto? Non possiamo permetterci tutto questo ed è doveroso da parte dell’amministrazione locale provvedere seriamente alla messa in sicurezza di tutte le scuole aretusee”.
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