Ramin Bahrami e Danilo Rea, due fuoriclasse del pianoforte, saranno i protagonisti del gran finale di Notomusica 2018, una performance tutta giocata tra classica e jazz, per un esaltante e innovativo incontro di stili e generi. Appuntamento da non perdere quello fissato per domenica 19 agosto alle ore 21.15 nel Cortile del Collegio dei Gesuiti, che ospiterà l’eccezionale duo in inedito e trasversale omaggio a Johann Sebastian Bach. Bahrami, tra i più celebrati interpreti del Kantor di Lipsia, e Danilo Rea, jazzista raffinatissimo che parte spesso dalla musica classica per le sue improvvisazioni, si sono infatti uniti in un progetto intitolato “Bach is in the Air”: una scelta felicissima, che è diventata anche un cd ed ha incontrato enorme successo nei concerti effettuati in tournée in tutto il mondo.
In scena due pianoforti, perché Bahrami e Rea non si limitano ad alternarsi, ma fanno qualcosa di molto più audace e originale: Rea unisce il suo linguaggio jazzistico alle versioni originali di Bahrami: Se quest’ultimo suona la musica di Bach così com’è scritta (ma prendendosi qualche licenza, dato il contesto), l’altro simultaneamente improvvisa sull’altro strumento. Sembrerebbe impossibile aggiungere o cambiare qualcosa nel perfetto sviluppo che contraddistingue l’armonia, il contrappunto e la melodia di Bach, ma a Rea riesce, proprio perché lui e Bahrami affrontano quegli spartiti con grande creatività ma anche con estremo rispetto.
Va inoltre evidenziato che nell’imponente eredità musicale di Johann Sebastian Bach la produzione per tastiera occupa una posizione di assoluto rilievo, sia per il suo valore intrinseco, sia per il suo ruolo storico. Tuttavia, negli anni successivi alla scomparsa del musicista, della sua musica si persero quasi completamente le tracce. Anche se oggi ciò può apparire anomalo, bisogna dire che si trattava di un fenomeno comune: ce lo dice l’inesauribile movimento delle esecuzioni filologiche.
Lo sa bene Ramin Bahrami, iraniano di nascita e italiano di adozione, che ha dedicato al compositore barocco il libro Bach mi ha salvato la vita: «Fino al XVIII secolo – spiega – gran parte della musica era scritta per contesti locali e occasioni specifiche; pertanto era raramente stampata e tramandata: non era cosa di cui darsi pena; se ne sarebbe scritta altra, nuova, dal gusto più aggiornato. Ecco perché i brani che entrano a far parte di questo progetto sono stati per lungo tempo oggetto di studi filologici da parte del Bach Archiv di Lipsia, che li possiede tutt’ora; la complessità polifonica non lascia più dubbi sull’attribuzione di codesti brani. Meno eseguiti di tante altre opere, ma ricchi di spiritualità. Il progetto consiste nel dare nuova linfa e vitalità ad un repertorio di dubbia attribuzione che, però, considerandone l’estetica, la struttura e lo spirito, io certamente attribuisco a Bach. Senza questa ‘riscoperta“, queste splendide pagine rimarrebbero sugli scaffali polverosi degli archivi».
“Bach is in the Air” mira dunque a valorizzare pagine meno note accanto a brani famosi, come l’Aria sulla quarta corda, il Primo preludio e fuga dal clavicembalo ben temperato, il Secondo tempo dal concerto in Fa minore BWV 1056 o il Preludio in Si minore trascritto da Siloti.
“Abbiamo il dovere morale – sottolinea Bahrami – di restituire questi tesori all’umanità e liberarli dalla vincolante prassi esecutiva che ne ha fatto dei brani incompresi e dimenticati, svuotandoli della loro originalità. L’unione della musica classica con il Jazz del maestro Danilo Rea può veramente essere un faro per le nuove generazioni, rendendo più accessibile il mistico mondo bachiano. È forse per essere il compendio di un’intera epoca musicale e il frutto di un estro compositivo ineguagliabile, che la produzione di Bach si pone ancora oggi come un momento centrale della cultura musicale occidentale. Le incertezze cronologiche non fanno che rendere più affascinante la costruzione di percorsi di scoperta e ascolto sempre nuovi, dai molti possibili profili. Essa si pone ancora oggi come un monumento aperto, dialogante, la mille volte evocata cattedrale di suoni: al visitatore il compito di entrarvi però con piedi leggeri e disposizione gioiosa”.
Questa la locandina completa con gli undici brani in sequenza per una guida all’ascolto utile e consapevole: 1° Aria BWV 988 (dalle Variazioni Goldberg), 2° Jesus bleibet meine Freude BWV 147; 3° Preludio in si minore BWV 855a (Bach – Siloti); 4° Preludio in do maggiore BWV 846 (dal Clavicembalo ben temperato, Libro I); 5° Aria sulla IV corda (dalla Suite no. 3 in re maggiore, BWV 1068); 6° Minuetto in sol maggiore BWV 114 (dal Piccolo libro di Anna Magdalena Bach); 7° Preludio in do minore BWV 847 (dal Clavicembalo ben temperato, Libro I); 8° Sarabanda (dalla Suite inglese n. 3 in sol minore BWV 808); 9° Sinfonia n. 11 in sol minore BWV 797; 10° Siciliano (dalla Sonata per flauto in mi bemolle maggiore BWV 1031); 11° Sarabanda (dalla Partita n. 1 in si minore BWV 1002).
“Bach is in the Air” realizza così una sintesi musicale inedita. Com’è stato scritto dalla critica più accreditata, il risultato è «una rivisitazione che mette in luce lo spirito contemporaneo della musica del grande compositore tedesco e apre un nuovo canale di ascolto per gli ascoltatori abituati ad altri stili».
Il Festival Internazionale Noto è promosso e sostenuto dal Mibact-Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo, dall’Assessorato Regionale al Turismo e dal Comune di Noto. Il festival è organizzato e prodotto dall’Associazione Concerti Città di Noto, fondata da Corrado Galzio nel 1975.
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