Un patto con la cosca di Avola per gestire il consenso elettorale. Un patto che non riguarderebbe una sola elezione, ma tanti episodi di corruzione elettorale. una vicenda che prende le mosse già dalle elezioni ripetute a Siracusa proprio per consentir l’elezione di Gennuso ai danni di Pippo Gianni che risultata eletto nel 2012 almeno fino alla ripetizione delle elezioni in quel collegio.

Dopo l’arresto, ieri sera, del deputato regionale Pippo Gennuso per voto di scambio da parte dei Carabinieri, tremano le città di Siracusa e di Messina. Si perché l’inchiesta si muove parallelamente anche con Messina.

Nel mirino degli investigatori ci sarebbero diverse altre persone e fra loro ci sono colletti bianchi, persone in vista, non politici ma uomini del mondo della giustizia e dell’imprenditoria questi ultimi vicini alle cosce siracusane.

Sull’inchiesta non trapela niente. La magistratura avrebbe voluto evitare anche che si  sapesse dell’arresto di Gennuso, ma era impossibile nasconderlo così si è preferito far trapelare solo quello. Sul resto c’è il silenzio al momento.

Gennuso è una figura controversa. Un uomo che negli anni è sempre apparso vittima della mafia e della corruzione non certo un manovratore. Una immagine che secondo gli investigatori sarebbe stata costruita. Imprenditore a sua volta prima che politico denuncio quattro presunti estortori che venivano a chiedergli il pizzo. Poi chiese il porto d’armi per potersi difendere. 

Sempre Gennuso fu protagonista della ripetizione delle elezioni del 2012 in alcuni collegi di Siracusa.Il suo ricorso portò alla ripetizione delle elezioni, al siluramento del deputato eletto Pippo Gianni e alla sua elezione.

Ma proprio da lì inizia una inchiesta che sparge veleni e sospetti, intercettazioni che riguardano praticamente tutti i politici siracusani.

Nei verbali ci sono Pippo Gianni, Vincenzo Vinciullo e tanti altri. Ma dai verbali noti si tratta di figure che si tirano fuori, che non vogliono sottostare alle richieste che arrivano non si comprende da chi.

Nelle intercettazioni ci sono anche avvocati, imprenditori, faccendieri e si discute di affari, di elezioni, sembrerebbe anche di tangenti ma l’inchiesta della quale emergono particolari non porta a sviluppi e provvedimenti.

Un filone di quella inchiesta finisce a Palermo dove il giudice per le indagini preliminari Roberto Riggio, ha di recente ordinato nuove indagini e l’iscrizione di Raffaele De Lipsis, ex presidente del Cga, oggi in pensione, nel registro degli indagati per corruzione elettorale e rivelazione di segreto d’ufficio.

De Lipsis presiedeva il collegio del Cga che accolse il ricorso di Giuseppe Gennuso.

Un’altra inchiesta riguarda, invece, le elezioni del 2012 ma in quel caso l’area interessata alle indagini e le cosche di pertinenza. L’area è quella a nord della provincia di Siracusa, fra Augusta e Lentini e il clan i Nardo

Poi c’è l’inchiesta sulla traghettopoli di Messina e Trapani che coinvolge l’imprenditore Morace e che sfiora anche questi fatti. Ma anche qui l’inchiesta si sviluppa per i suoi canali e tutti i personaggi di cui si ‘chiacchiera’ vengono solo sfiorati, nominati, alcuni interrogati ma nulla di più.

Più di recente di Gennuso si è parlato ancora come vittima in base a una relazione degli ispettori sanitari che hanno considerato la morte della moglie come un errore commessod all’ospedale dopo una angioplastica

Adesso l’inchiesta di Siracusa e l’arresto con atti che sembra siano stati trasferiti, per competenza e solo in parte, proprio a Messina. la vicenda è molto più ampia e intrigata e al momento è praticamente impossibile definirne i contorni semplicemente perché non viene raccontata.

L’unica certezza l’arresto di Gennuso che significa un altro colpo a questa Assemblea regionale. Poi tanti sospetti, e tante persone in vista che temono per gli sviluppi che questa vicenda potrà prendere.

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