• Testimonianza di uno dei proprietari del locale danneggiato da un incendio
  • Sarebbe stata una sigaretta accesa gettata in un cassonetto a scatenare il rogo
  • Non si tratterebbe, dunque, di un attentato come detto ieri dai pompieri

Poco dopo che i vigili del fuoco erano andati via, insieme agli agenti della Polizia scientifica, che avevano concluso i rilievi sull’incendio ai due ristoranti in via Tisia, i proprietari di uno dei locali, Accamora, erano già al lavoro per provare a riaprire al più presto.

La testimonianza

“E’ stata una sigaretta, lasciata incautamente accesa in un contenitore dei rifiuti, a scatenare l’incendio che si è propagato velocemente” racconta uno dei titolari. “Per fortuna, i danni sono limitati all’area esterna, dentro è praticamente intatto, i macchinari sono salvi, per cui ci stiamo rimboccando le maniche per mettere in sicurezza l’area interessata dal rogo ed accogliere i nostri clienti”.

Per i pompieri non c’è dolo

La testimonianza sulle cause dell’incendio coincide con la ricostruzione dei vigili del fuoco che, nelle ore successive al rogo, hanno attribuito ad un evento accidentale quell’inferno, capace di coinvolgere anche il primo piano di un edificio.

In particolare, sono stati danneggiati i locali di una comunità alloggio per minori.  Dunque, sembrerebbe esclusa la pista dolosa e di conseguenza quella che conduce al racket delle estorsioni ma in prima battuta, prima che i pompieri dessero la loro versione, in tanti hanno pensato ad una nuova intimidazione ai danni delle attività commerciali.

Allerta alta in città

Non è stato così ma l’allerta resta, comunque, alta, del resto gli avvertimenti ci sono stati ed i responsabili non sono stati ancora individuati nonostante la presenza, nelle zone in cui sono esplose le bombe carta, in viale Santa Panagia ed in viale dei Comuni, delle telecamere di sicurezza.

Non è, però, un gioco da ragazzi identificare i responsabili,  perché spesso si presentano incappucciati, come avvenuto nel caso dell’attentato alla tabaccheria di via Piave, nel quartiere della Borgata. In quella circostanza, è anche circolata sui social un fotogramma dell’attentatore, del tutto irriconoscibile.

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