Quei pochi casi di cappelle del cimitero di Siracusa vendute abusivamente sarebbero solo la punta di un iceberg di dimensioni importanti.

L’inchiesta si allarga

E’ il sospetto degli agenti della Squadra mobile che avrebbero trovato nuovi indizi sulla cessione illegittima di altre cappelle, dopo che queste sarebbero state svuotate delle salme appartenenti ad altre famiglie per essere assegnate ad altre.

Gli inquirenti, coordinati dai magistrati della Procura di Siracusa, starebbero provando a identificare questi presunti beneficiari abusivi allo scopo di svelare in che modo ne sarebbero venuti in possesso e con chi avrebbero concluso l’affare. Vi sono stati, nel corso di queste ultime ore, altri interrogatori che avrebbero consentito ai poliziotti di avere ulteriori elementi su certi affari illeciti dentro il cimitero di Siracusa.

Gli arresti della polizia

Meno di due settimane fa, il gip del Tribunale di Siracusa ha emesso le misure cautelari nei confronti del direttore del camposanto, Fabio Morabito, e dell’operaio di una azienda edile, Marco Fazzino, entrambi posti ai domiciliari, “responsabili in concorso fra di loro, di induzione indebita, abuso d’ufficio, falsità documentale e sottrazione di cadavere, per un profitto quantificato in oltre 60.000 euro” si legge nel comunicato della polizia e della Procura di Siracusa nelle ore successive agli arresti.

Il cambio alla direzione del cimitero

Con l’arresto di Morabito, la responsabilità nella gestione del cimitero è passata nelle mani del dirigente Salvatore Correnti che vanta una lunga esperienza nella macchina comunale di Siracusa, essendo stato a capo della Polizia municipale. Contestualmente, il Comune sta compiendo dei controlli, sotto l’aspetto amministrativo, sull’assegnazione delle cappelle gentilizie che potrebbero essere state cedute illecitamente.

I dipendenti comunali indagati

Per gli agenti della Squadra mobile, al comando del dirigente Gabriele Presti, Morabito e Fazzino, relativamente ai fatti fin qui contestati, non avrebbero potuto fare tutto da soli, infatti nel registro degli indagati sono finiti dipendenti del Comune, tra cui una  dipendente dell’ufficio servizi cimiteriali del Comune di Siracusa, un  geometra dipendente dell’Ufficio Tecnico del Comune di Siracusa, l’allora dirigente comunale del Settore Servizi cimiteriali, che, nella tesi degli inquirenti, avrebbero coperto quei presunti illeciti.