• Arresto per l’avvocato siciliano Piero Amara
  • E’ finito in una inchiesta della Procura di Potenza
  • Coinvolto insieme all’ex procuratore di Taranto su un’inchiesta sull‘Ilva
  • Amara era consulente dell’Ilva

La Guardia di Finanza e la Polizia hanno arrestato l’avvocato siciliano Piero Amara, originario di Augusta, al centro di uno scontro nel Csm per le sue rivelazioni sull’esistenza della Loggia Ungheria. Si trova in carcere così come un poliziotto Filippo Paradiso mentre sono ai domiciliari l’avvocato di Trani Giacomo Ragno e Nicola Nicoletti, che è stato consulente dei commissari dell’ex Ilva dal 2015 al 2018. Obbligo di dimora invece per Carlo Maria Capristo, che è in pensione da alcuni mesi.

La denuncia dei Verdi

“Sono anni che come Verdi avevamo chiesto al CSM di intervenire sulla gestione Capristo a Taranto” dichiara all’AGI il coordinatore nazionale dei Verdi Angelo Bonelli.    “Era il 3 luglio 2019 e pubblicamente chiedevo al CSM di valutare la sospensione dalle sue funzioni il procuratore di Taranto Carlo Maria Capristo perché alle riunioni in procura sulla richiesta di patteggiamento nel processo “Ambiente Svenduto” partecipava anche l’avvocato Piero Amara coinvolto nel processo Eni o sistema Siracusa, inchiesta che coinvolse il 2 luglio anche il procuratore Capristo”, aggiunge Bonelli.

Le riunioni con Amara

“Nonostante le vicende giudiziarie di Amara fossero pubbliche, perché’ coinvolto nello scandalo delle sentenze pilotate del Consiglio di Stato – continua all’AGI l’esponente dei Verdi- l’avvocato partecipò a delle riunioni in procura insieme all’ufficio commissariale per analizzare la vicenda del patteggiamento su Ilva. Nel 2018 nel quartiere Tamburi si registrarono numerosi picchi di diossina con valori nella masseria del Carmine di 900 volte superiori a quelli dell’anno precedente , su questo evento furono presentati numerosi esposti senza esito”.

“Il Csm non intervenne mai”

“Il CSM non intervenne mai- ricorda Bonelli- e il procuratore Capristo rispose dopo poche ore alla mia richiesta al Csm affermando che l’avvocato Amara non era stato invitato dalla procura ma dall’ufficio commissariale: perché una persona indagata per corruzione e poi arrestata poteva partecipare a riunioni negli uffici della procura che riguardavano l’andamento del processo Ambiente Svenduto? Perché dopo l’arrivo dell’avviso di garanzia a Capristo, 2 luglio 2019, per abuso d’ufficio nell’ambito dell’inchiesta Eni la stessa inchiesta dover era coinvolto l’avvocato Palamara, il Csm non adottò nessun provvedimento e Capristo continuo’ a  guidare la procura fino al 2020? Una domanda a questo punto si rende necessaria: perché il CSM nomino’ il dottor Capristo alla guida della procura di Taranto , una città martoriata che ha pagato e paga un prezzo drammatico di vite umane?” conclude Bonelli.

 

 

 

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