La Procura di Siracusa ha deciso di non disporre l’autopsia sui corpi senza vita dei tre messinesi vittime dell’incidente mortale sulla Statale 194 tra una macchina ed un camion.
Le salme sono state restituite ai familiari, come deciso dal capo della Procura di Siracusa, Sabrina Gambino, e domani sono previsti i funerali che si terranno a Messina domani alle 15,30 nella chiesa Santa Maria della Consolata, a Messina.
Troppo chiare le ragioni che hanno provocato il decesso di Mauro Nunzio Dipasquale, 58 anni, dermatologo, che si trovava alla guida dell’auto, la madre Lucia Giudice, 90 anni, messinese, e un amica dell’uomo, Silvana Sciarrone, 49 anni, casalinga. La loro auto, una Peugeot di colore bianco, diretta verso Catania si è scontrata con un Tir, che trasportava animali vivi, proveniente dalla direzione opposta.
L’impatto è stato terribile, i tre messinesi sono praticamente morti su colpo, le ferite erano troppo gravi per potersi sottrarre alla morte mentre è rimasto illeso il conducente del mezzo pesante. Il camionista è stato iscritto dalla Procura di Siracusa nel registro degli indagati con l‘ipotesi di omicidio stradale.
Si tratta, comunque, di un atto dovuto, come accade in questi casi, ma è ancora presto per comprendere le quote di responsabilità in questo tragico impatto. Secondo una prima ricostruzione, tutt’ora al vaglio degli inquirenti, ci sarebbe un sorpasso alla base dello schianto. I carabinieri del comando provinciale di Siracusa, che conducono le indagini, hanno compiuto i rilievi sul tratto teatro della tragedia per determinare, con esattezza, la dinamica dello scontro.
I mezzi sono stati posti sotto sequestro dalla magistratura che, comunque, potrebbe nominare un consulente per dare una chiave di lettura all’incidente, al fine di scoprire elementi non ancora emersi. Molto dipenderà anche dai testimoni, gli stessi che hanno dato l’allarme poco dopo il drammatico scontro frontale.
La Statale 194 è stata al centro di numerosi incidenti mortali ma dopo l’ultima tragedia i sindaci dei tre comuni del Siracusano, Lentini, Carlentini e Francofonte hanno addirittura minacciato di chiudere la strada al traffico.
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