Finisce in manette un ingegnere siracusano accusato di corruzione nell’ambito di un’inchiesta sull’appalto per l’Autorità Portuale di Augusta.

Gaetano Nunzio Miceli, 57 anni, è stato arrestato dai finanzieri di Siracusa che hanno anche sequestrato la sede della società di ingegneria Tecnass Srl in contrada Targia. Tra gli indagati c’è anche il commissario ‘corrotto’ e i due soci dello studio Tecnass Srl.

L’attività investigativa condotta dal Nucleo di Polizia Tributaria è iniziata nei primi mesi dell’anno 2015 e si è svolta attraverso l’esecuzione di numerose perquisizioni e accertamenti bancari nei confronti di oltre 25 tra società e persone fisiche, la cui analisi ha aiutato concretamente gli investigatori ad individuare i capitali illeciti.

Grazie alla collaborazione con la polizia di Malta, sono state eseguite perquisizioni e acquisizioni di documentazione bancaria.

Miceli, con altri indagati, aveva creato tre società, risultate “cartiere”, la Malta Tecnass Holding Ltd, la New Pro Engineering Ltd e la Tremme Ltd. Lo scopo era quello di far confluire in quello Stato i soldi degli illeciti. In questo caso il prezzo del reato della corruzione pattuito era di € 330.000.

Nel corso delle indagini è’ stato accertato che Miceli ha corrotto un commissario di gara dell’appalto bandito dall’Autorità Portuale di Augusta per la Vas e il Prg a cui partecipava una società, in parte riconducibile a Miceli.

L’appetibilità dell’appalto consisteva nella circostanza che lo stesso, inizialmente del valore di € 1.810.920,00, subito dopo la sua aggiudicazione avvenuta con la procedura del ribasso a € 751.986,70, sarebbe stato “esteso”, almeno nelle intenzioni di Miceli, ad oltre 5 Milioni di Euro, senza ricorrere ad altra gara pubblica.

La commissione di gara era stata nominata nell’ottobre del 2013, ma il disegno criminoso di Miceli nasce già tre mesi prima, quando assicurò al ‘corrotto’ l’inserimento come componente della commissione.

Ultimati i lavori di valutazione delle offerte presentate, l’appalto veniva aggiudicato ad un Raggruppamento Temporaneo Imprese, di cui una società era quella in parte riconducibile a Miceli.

Miceli si è adoperato per ‘remunerare’ il corrotto attraverso una consulenza di circa € 330.000 nell’ambito di altro appalto sempre all’interno del Porto commerciale di Augusta. La consulenza in argomento sarebbe stata pagata in più tranches, in relazione all’avanzamento delle prestazioni rese. Per tale motivo, poco prima di ricevere parte del compenso pattuito, il commissario corrotto ha costituito una società attraverso la quale, sostanzialmente, veicolare i soldi dell’illecito.

La strategia investigativa adottata dalla Procura della Repubblica ha consentito di individuare a Malta parte dei proventi illeciti “incassati “dal commissario corrotto e veicolati alla New Pro Engineering Ltd. Sequestrata preventivamente la Tecnass Srl del valore di 482.105,00 euro.

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