Il senatore del Pd, Antonio Nicita, ha presentato un’interrogazione parlamentare al ministro del Made in Italy, Ambiente, Difesa e Lavoro, in merito al pignoramento deciso dal Tribunale di Milano delle quote Isab detenute da Goi Energy. Tra gli aspetti salienti delle richieste dell’esponente dei Dem, un controllo sulla solidità della proprietà delle raffinerie e la possibilità, da parte del Governo, di acquisire il controllo dello stabilimento, il cui azionista di maggioranza sarebbe lo Stato.
Verifica della solidità di Goi Energy
Nella sua analisi, Nicita precisa che “la raffineria di Priolo non è solo un impianto industriale ma un presidio strategico per la sicurezza energetica e per l’economia siciliana. Dopo le vicende societarie e giudiziarie, il Governo deve chiarire se sono rispettate le prescrizioni imposte con il DPCM del 13 aprile 2023 e garantire la stabilità operativa, ambientale e occupazionale del sito”.
L’ipotesi di acquisizione di Isab
La parte più succulenta dell’intervento di Nicita è certamente quello legato alla richiesta al Governo di valutare l’acquisizione del controllo pubblico dell’impianto, con una quota del 51%, “in ragione del fatto che ISAB, già asset strategico, è una infrastruttura critica eleggibile nei piani finanziari di resilienza energetica per la Difesa che includono la protezione delle da minacce o interruzioni che potrebbero colpire la fornitura nazionale di energia, vista la crescente interconnessione tra sicurezza industriale e sicurezza nazionale e l’incremento della spesa pluriennale della Difesa in rapporto al Pil assunta dal Governo Italiano.
“In un contesto geopolitico instabile e di crescente domanda energetica – conclude Nicita – l’Italia non può permettersi di indebolire i propri presidi produttivi e logistici o di esporli a rischi per la sicurezza. Priolo deve essere tutelato e rilanciato, nel segno della sicurezza nazionale, sostenibilità ecologica e della garanzia e riqualificazione occupazionale”.
Il piano di riconversione di Eni
L’esponente dei Dem chiama in causa anche Eni, protagonista del piano di riconversione dell’impianto Versalis, destinato a produrre biocarburante per aerei. “Serve una visione integrata per accompagnare la transizione industriale e ambientale del sito, non lasciando che questioni societarie o contenziosi legali mettano a rischio centinaia di famiglie e un asset strategico per tutto il Paese e vanifichino i progetti di riconversione ecologica, industriale e occupazionale.”






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