“Ho appreso da poco in Consiglio comunale che il servizio della lampade votive perenni nel nostro cimitero è scaduto nel 2022″. Lo afferma a BlogSicilia l’assessore ai Servizi cimiteriali di Siracusa, Luciano Aloschi che spiega di aver parlato con gli uffici di Palazzo Vermexio intanto per capire “se vi è una proroga della concessione” e in alternativa trovare una soluzione, di certo “ce ne occuperemo dopo il periodo legato alle festività dei defunti, per cui non è intenzione dell’amministrazione comunale interrompere il servizio in questa fase così delicata”.
Il costo del servizio
Si tratta del servizio, gestito a Siracusa dalla ditta Fazzina, che garantisce l’illuminazione permanente delle sepolture nei cimiteri, coprendo i costi di fornitura dell’energia elettrica e la manutenzione dell’impianto. Il costo a carico degli utenti è di 28 euro anni.
Il piano dell’amministrazione
Il punto è: cosa si farà una volta concluse le festività dei Defunti? Al netto degli accertamenti sulla proroga del servizio, “ci muoveremo – dice ancora l’assessore ai Servizi cimiteriali, Luciano Aloschi – con la massima trasparenza e soprattutto nel rispetto delle norme: vedremo, ma questo lo vedremo insieme agli uffici, se sarà possibile procedere con una gara ponte o con un affidamento. I dirigenti hanno in mano le carte per studiare le soluzioni al problema”.
La segnalazione al Comune di Siracusa
Il caso delle lampade votive è finito nei giorni scorsi sul tavolo della segreteria generale del Comune di Siracusa a seguito di una segnalazione in merito alla scadenza della concessione come sarebbe emerso dalla visione dell’Albo pretorio del Comune, per cui è stata sollecitata una verifica.
La bolletta
Agli uffici del Comune sono state inviate le prove dei pagamenti effettuati, in particolare è stata protocollata una bolletta di un utente con la causale “Lampada votiva perpetua, consumo, manutenzione e oneri accessori dal 01.10.2025 al 30.09.2026”. L’indagine di Palazzo Vermexio sarà abbastanza complessa, perché, se davvero si è proceduto in assenza di concessione dal 2023 in poi, si aprirebbero altri scenari.




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