la rabbia degli automobilisti

Lavori in estate sulla Siracusa-Gela, ancora code chilometriche per il mare (FOTO)

Sarà l’estate delle code quella che caratterizzerà il litorale siracusano, da Avola fino alla zona sud. I lavori per il rifacimento stradale della Siracusa-Gela continuano a penalizzare il traffico ed a tormentare le domeniche di migliaia di persone che scelgono di recarsi in questa area della Sicilia per trascorrere una giornata al mare.

I lavori in estate

Gli interventi, secondo quanto fatto sapere dal Cas, il consorzio autostrade siciliane, dovrebbero finire a metà luglio: un calendario che non soddisfa di certo l’utenza, per cui è inconcepibile programmare i lavori in estate quando si registra il maggior numero di veicoli.

Code chilometriche

La colpa sarebbe da attribuire ad una carenza di materie prime che avrebbe rallentato gli interventi, fatto sta che, come ormai capita da tre settimane,  si sono formate delle code chilometriche che hanno messo a dura prova la pazienza degli automobilisti.

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La rabbia degli automobilisti

“Questa è la situazione attuale – racconta in modo sarcastico una automobilista siracusana – sulla nostra bellissima ed efficientissima autostrada. Fila già da Avola per la intelligentissima decisione di prevedere una interruzione sulla Siracusa Cassibile. Ovviamente in estate. Ovviamente senza indicazioni che possano eventualmente far deviare su altre strade. Questo è il senso del rispetto per noi cittadini, per gli operatori turistici e per i turisti. La Sicilia, lo ripeto con convinzione, e’ senza speranze. Bella ma impossibile”.

Penalizzato anche il Ragusano

La Siracusa-Gela serve anche per recarsi sui litorali del Ragusano, per cui sono due le province fortemente penalizzate da questi interminabili lavori.

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Gli operatori turistici appaiono preoccupati: le notizie delle code chilometriche per arrivare al mare, e dunque anche alle loro strutture, stanno facendo il giro in Italia. Il timore di possibili disdette è dietro l’angolo, in ogni caso quelle immagini sono in durissimo colpo all’immagine della Sicilia, il cui Prodotto interno lordo è fortemente condizionato dal turismo.

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