Parte decisamente in salita il lavoro del neo presidente del Libero consorzio di Siracusa, Michelangelo Giansiracusa, che, poco dopo aver messo piede nella sede del nuovo ente, in via Malta, ha trovato la cassaforte vuota.
I nodi del Libero consorzio
In realtà, la notizia era nota prima delle elezioni, del resto l’ex Provincia siracusana è in dissesto ma ora che la politica è tornata al posto di comando è iniziata la caccia alle risorse per pagare gli stipendi, sistemare le strade provinciali ed occuparsi degli istituti superiori. Giansiracusa, intervenuto a Talk Sicilia nella sua prima uscita pubblica nelle vesti di presidente dell’ente di area vasta, ha in mente di bussare alle porte del Governo nazionale per chiedere un provvedimento, da lui stesso definito Salva Siracusa.
Il Salva Siracusa
“C’è una situazione – ha detto il presidente del Libero consorzio di Siracusa – molto complicata di cui eravamo a conoscenza. Abbiamo chiesto e chiederemo con forza nelle prossime settimane un salva Siracusa la possibilità quindi che il nostro libero Consorzio possa essere messo nelle condizioni di camminare con gambe più solide”
Le risorse dalla Regione
“C’è, però, una buona notizia: nelle ultime settimane, grazie all’intervento – ha detto Giansiracusa – anche della nostra deputazione regionale, come comunicato dagli onorevoli Gennuso, Carta ed Auteri, sono state sbloccate delle risorse regionali che erano state accantonate allo scopo di realizzare interventi sulla viabilità provinciale. Ci saranno delle prime risposte. In cassa, in realtà, c’è poco per via del dissesto, quindi c’è una gestione ordinaria delle spese per pagare gli stipendi, le rate dei mutui e le utenze, per questo serve un intervento di carattere nazionale”.

Cabina di regia con i sindaci
In ogni caso, si pone il tema della gestione delle risorse pubbliche quando queste arriveranno. Giansiracusa ritiene che non ci saranno frizioni con i sindaci, del resto dopo quasi tre lustri senza un vero ente di area vasta i campanilismi comunali si sono rafforzati, per cui il rischio di una conflittualità potrebbe essere concreto ma il nuovo presidente ritiene di avere un antidoto. “Io credo – ha detto Giansiracusa – che ci sarà la possibilità di trovare soluzioni all’interno di una Cabina di regia istituzionale che abbiamo già sperimentato in questi anni: l’Assemblea dei sindaci, che all’interno del nuovo libero Consorzio, avrà comunque un ruolo intanto di scrittura del nuovo Statuto”.
Il piano di dismissione
I commissari che hanno retto fin qui l’ex Provincia per far fronte alle spese hanno messo all’asta alcuni immobili preziosi, come il carcere borbonico e l’autodromo di Siracusa.
Che farà il nuovo presidente? “Io credo che questo prima debba essere fatta un’analisi reale di quello che ha in pancia il libero Consorzio” ha detto Giansiracusa che, allo stesso tempo spiega, come il piano di dismissione potrà proseguire anche se non in modo indiscriminato perché alcuni beni potranno essere “messi a profitto non solo sotto l’aspetto economico ma anche sociale”.
L’esperimento centrista
La candidatura di Giansiracusa è stata sostenuta da una coalizione centrista e civica, composta da Mpa-Grande Sicilia, Dc, Lega, Azione e dal deputato regionale Auteri, che ha vinto questa tornata elettorale. Secondo il presidente del Libero consorzio, si tratta di un percorso che potrebbe avere un futuro. “Io ritengo – ha detto Giansiracusa – possa essere un esperimento assolutamente replicabile. Oltre ai partiti che mi hanno sostenuto non va dimenticato il contributo di tanti amministratori locali, tanti sindaci che non hanno oggi una bandiera politica non hanno un partito di riferimento. Io credo che sia un esperimento replicabile”.
La video intervista integrale al neo Presidente
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