E’ stato presentato un emendamento al ‘decreto aiuti’ in discussione alla Camera, finalizzato a consentire la prosecuzione dell’attività degli impianti Isab Lukoil a Siracusa. Lo riporta l’AGI.

Emendamento salva Isab (FI)

“Dopo le sanzioni scattate per l’aggressione all’Ucraina – ha spiegato Stefania Prestigiacomo, di Forza Italia – gli istituti di credito hanno rifiutato l’emissione delle lettere di credito all’Isab del gruppo Lukoil costringendo l’azienda a raffinare solo il petrolio che giunge via mare dalla Russia”.

Lo spettro della chiusura

“Col blocco delle importazioni di greggio via mare e nel persistere delle sanzioni, la chiusura della raffineria – con l’effetto domino in tutta la zona industriale siracusana, la perdita di migliaia di posti di lavoro, di una quota importante del PIL siciliano e del 25% della capacità di raffinazione nazionale – sarebbe inevitabile se non si interviene subito”.

La garanzia pubblica

L’emendamento permette di estendere le garanzie prestate ex lege dalla Sace Spa anche all’Isab fino a un massimo di 1 milardo e 200 milioni di euro. “Attraverso questa garanzia pubblica – aggiunge Prestigiacono – l’Isab potrebbe tornare ad operare sul mercato libero del greggio e assicurare la produzione e i livelli occupazionali diretti, dell’indotto e delle imprese a vario titolo collegate alla raffineria”.

“Credo che il Governo debba affrontare con celerità la questione e garantire l’operatività della raffineria Isab, soggetto non sanzionato. Il decreto legge contiene proprio un articolo che consente di intervenire subito e senza rinvii. La Sicilia non può permettersi una caporetto economica e non può pagare un prezzo tanto alto per ‘l’economia di guerra’ causata dalla brutale aggressione della Russia all’Ucraina” conclude Prestigiacomo.

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