“L’attenzione del governo nazionale sul caso Lukoil è massima, anzi c’è già un primo risultato perché il ministero delle Imprese e del made in Italy è riuscito ad aumentare le garanzie in favore delle banche”. Lo afferma il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, che, nelle ore scorse, ha incontrato il ministro delle Imprese, Adolfo Urso a margine del congresso nazionale dell’Anci in corso a Bergamo.

Le garanzie alle banche

“Su mia richiesta, ho avuto la possibilità di intrattenermi una decina di minuti con il ministro – ha detto Italia – per discutere della questione anche in base a quanto emerso nell’incontro di venerdì scorso. Mi ha confermato che tutte le opzioni indicate sono ancora in campo con il vantaggio oggi di poter offrire agli istituti di credito maggiori garanzie, proposta da me avanzata durante la riunione tenuta a Roma”.

Il nodo dei prestiti

Le banche italiane, in particolare Intesa San Paolo e Unicredit, non hanno ancora sciolto la riserva per la cessione dei prestiti alla società proprietaria delle raffinerie, che sono necessari per gli acquisti di grezzo in altri paesi non soggetti a sanzioni e contestualmente per non interrompere la produzione.

Conto alla rovescia

L’estensione della garanzia per le banche potrebbe così convincerle a sbloccare le linee di credito anche se non è che ci sia molto tempo: il 5 dicembre è alle porte e d’altra parte, comprare petrolio non è certo come fare la spesa al supermercato. Bisogna trovare un accordo con gli acquirenti, sottoscrivere i contratti e disporre gli ordini ai comandanti delle navi petroliere per l’arrivo del prodotto nella rada di Augusta.

Scorte fino a gennaio 2023

In ogni caso, Lukoil ha predisposto delle scorte di greggio che, secondo quanto sostenuto dalla Uil Sicilia, potrebbero durare fino a gennaio del 2023, poi non ci sarà più nulla e la Sicilia rimarrà a piedi ma le ricadute rischiano di essere piuttosto drammatiche.

 

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