Si fa aspro lo scontro tra Lega e M5S sul Petrolchimico di Siracusa, gravato da una profonda crisi, alimentata dalla decisione dell’UE di imporre l’embargo alle importazioni di petrolio russo.

“C’è da rallegrarsi se finalmente, dopo tanti anni, il M5S si sia reso conto di quanto sia strategico il settore della raffinazione in Italia che ha nel Petrolchimico di Siracusa il suo cuore pulsante. Un cambio di vedute che proietta i rappresentanti del M5S dal punto di vista politico, dall’età dell’adolescenza a quella adulta in cui le responsabilità verso gli altri sono più importanti dei sogni covati quando si era ragazzini” attacca il deputato regionale della Lega, Giovanni Cafeo.

L’esponente salviniano, nei giorni scorsi, aveva criticato l’incontro al Mise con la viceministra Todde, definito fallimentare ma a sua volta la deputazione siracusana del M5S aveva replicato, invitando Cafeo a bussare alle porte del ministro del Mise, Giancarlo Giorgetti, uno dei leader nazionali della Lega.

La questione delle rinnovabili

Secondo Cafeo, “la gravità del fondamentalismo grillino ha insinuato nel paese un atteggiamento di ostilità verso la modernità, ricordo i no al rigassificatore nella rada tra Siracusa e Augusta che avrebbe alleviato la crisi del gas, esplosa in concomitanza con il conflitto in Ucraina”

“Nel nostro territorio, nella porzione compresa -dice Cafeo – tra i comuni di Siracusa, Canicattini Bagni e Noto, un’azienda vorrebbe realizzare un parco eolico. Dunque, energia verde, pulita, di cui beneficerebbero aziende e famiglie, eppure, il M5S ha assunto una posizione contraria contro questo progetto imprenditoriale, chiedendo, e con una certa insistenza, l’istituzione del Parco degli Iblei, che metterebbe una pietra tombale al parco solare”

“Magari, tra qualche tempo, quando la crisi energetica – aggiunge il deputato Ars della Lega – sarà più incalzante, ci diranno che è fondamentale portare a termine il progetto sulle rinnovabili, che bisogna fare presto, che non c’è tempo da perdere. Come, insomma, sta accadendo adesso per il Petrolchimico di Siracusa, essendosi accorti, finalmente, delle conseguenze che deriverebbero da una sua possibile chiusura”.

L’appello

Per l’esponente della Lega, “dovremmo creare, immediatamente, le condizioni perché il nostro paese si liberi dalla sua dipendenza energetica e per farlo occorrono azioni concrete, consentendo alle imprese di poter realizzare parchi eolici, rigassificatori e di abbattere le emissioni di Co2. Questo è ciò che la classe politica deve fare: dare opportunità al proprio territorio e non di massacrarlo”.