“Il mio assistito Salvatore Giuliano non ha mai detto di ammazzare il giornalista Paolo Borrometi“. Lo dice l’avvocato Luigi Caruso Verso, difensore di Salvatore Giuliano, presunto boss mafioso di Siracusa, in riferimento alle dichiarazioni emerse dalle intercettazioni nell’ambito dell’indagine sull’attentato incendiario subito lo scorso dicembre a Pachino dall’avvocato Adriana Quattropani.
Nel dialogo tra Salvatore Giuliano e Giuseppe Vizzini, uno degli arrestati nell’indagine condotta dalla Dda antimafia di Catania, riportato dall’ordinanza di custodia cautelare, Giuliano dice – “ma perché non si ammazza, ma fallo ammazzare, ma che ca… ti interessa”. “Chiunque sia siciliano – dice il legale – e legga la frase pronunciata da Giuliano ne capisce perfettamente il significato (nel nostro dialetto è un modo tipico per dire lascialo perdere, non ti curare di lui) illuminato in modo inequivocabile dal ‘ma che c.. ti interessa’ finale. E’ palese che il mio assistito sostiene in maniera inequivocabile di lasciar perdere il giornalista, di non curarsi di lui. Per questo disconosciamo l’accusa legata alla preparazione di una ‘eclatante azione omicidaria’ e riteniamo una bufala l’ipotesi di un attentato nei confronti di Borrometi“.
Caruso con riferimento ad un altro dialogo contenuto nelle intercettazioni in cui Giuseppe Vizzini dice ”mi disse: un
murticeddu, c’è bisogno così si darebbero una calmata tutti gli sbarbatelli, tutti malati di mafia” afferma: “Prima di tutto Giuliano non partecipa a quella conversazione e soprattutto non si parla di giornalisti ma di dare una calmata a tutti gli sbarbatelli, malati di mafia. Quindi non c’è alcun riferimento al giornalista d’inchiesta, falsa vittima del falso attentato”.
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