“Non ci saranno lacrime, non ci sarà sangue: ci sarà il rispetto innanzitutto dell’articolo 53 della Costituzione, cioè che ognuno darà il proprio contributo alla legge di bilancio in funzione di quello che realmente produce”. Lo ha detto a Brucoli, nel Siracusano, a margine della convention di Fratelli d’Italia, Manlio Messina, vice capo gruppo vicario della Camera dei Deputati rispondendo ad una domanda sulla legge di bilancio.
“Dopodiché, lo sappiamo, abbiamo ereditato un’Italia – dice Messina – allo sbando con buchi di bilancio da tutte le parti, questo significa che non si può fare spendi e spandi come ha fatto qualcun altro, dobbiamo essere seri nel governare e seri nel tenere i conti pubblici in ordine, come stiamo facendo”.
“Ius Italiae? Si possono aprire sempre discussioni sulle proposte”
“Abbiamo sempre pensato, abbiamo detto che non fa parte del programma elettorale, questo non significa che non si possano aprire discussioni su nuovi argomenti, attualmente l’Italia ha una legge, una legge che funziona e quindi si vedrà”, ha detto Messina. “ Abbiamo certamente – dice Messina – l’urgenza di andare avanti su temi che sono nel programma elettorale, riforma della giustizia, oggi abbiamo anche la legge di bilancio in fase di costruzione, quindi credo che i temi più importanti e più caldi ci siano, per il resto si discuterà come abbiamo sempre fatto all’interno della maggioranza”
Lo Ius Italiae
“Per essere italiani, bisogna conoscere l’italiano, la storia, la geografia, la costituzione e l’educazione civica”. Così il vicepremier e ministro degli Affari esteri, Antonio Tajani, ha introdotto la proposta di legge sullo Ius Italiae, una riforma della cittadinanza promossa da Forza Italia. La proposta è stata presentata durante la Giornata dell’Economia organizzata dal partito a Milano, con l’obiettivo di far diventare italiani coloro che, pur nati da genitori stranieri, dimostrano di aver completato un percorso scolastico in Italia.
Cittadinanza dopo dieci anni di scuola: i dettagli della proposta
Secondo il testo della proposta di legge, lo Ius Italiae prevede che “lo straniero nato in Italia o arrivato entro il quinto anno di età, dopo dieci anni di residenza ininterrotta e frequenza scolastica con profitto, possa ottenere la cittadinanza italiana a 16 anni”. Il percorso include cinque anni di scuola elementare, tre anni di scuola media e due di scuola superiore. Se minorenne, la richiesta deve essere presentata da un genitore, mentre al compimento del diciottesimo anno il ragazzo potrà richiedere la cittadinanza autonomamente.
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