E’ stato ricevuto dalla sindaca di Pachino, Carmela Petralito, Lamin, il migrante vittima di un brutale pestaggio da parte di un branco di giovani. Quattro di loro sono stati identificati e denunciati dagli agenti di polizia ma resta l’episodio di inaudita violenza, aggravata dalla circostanza che le cause dell’aggressione sono legate ad una lite per un diritto di precedenza.

L’incontro tra Lamin e la sindaca

“Stamattina ho ricevuto, con il presidente del consiglio comunale Giuseppe Gambuzza e altri membri – dice la sindaca del Comune di Pachino, Carmela Petralito – dell’amministrazione municipale, il giovane Lamin, che era in compagnia del suo datore di lavoro Giuseppe Flamingo”.

“Basta con le violenze”

“Gli abbiamo rinnovato la piena solidarietà dell’intera comunità pachinese, da sempre accogliente e contraria ad ogni forma di razzismo. Tutti gli episodi di violenza vanno contrastati con la repressione e con la prevenzione”.

Costituzione di parte civile

Lamin lavora in una gelateria situata a Marzamemi ed il suo datore di lavoro, il primo a denunciare pubblicamente il vile pestaggio, ha promesso di costituirsi parte civile in caso di processo a carico dei presunti aggressori.

“La verità è che Lamin non è solo: toccare Lamin è come toccare tutti noi della famiglia e lo dimostreremo mettendo a sua disposizione il nostro ufficio legale per costituirsi parte civile nel futuro processo penale a carico di questi 5 gentiluomini”.

L’amministrazione comunale, che ha donato un gagliardetto del Comune di Pachino a Lamin, non esclude la possibilità di costituzione di parte civile.

La situazione incandescente a Pachino

La situazione a Pachino è comunque seria, perché si sono verificati degli altri episodi di violenza, anche tra stessi italiani e non solo contro i migranti.

Nei mesi scorsi, la sindaca aveva scritto al ministro degli Interni, Luciana Lamorgese, chiedendo più attenzione e soprattutto più risorse a Pachino considerata l’escalation di violenze.

 

 

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