Il pm della Procura generale di Catania è stato “costretto” a chiedere l’archiviazione per l’inchiesta, con l’ipotesi di omicidio, legata alla morte di Massimo Calogero Giuliana, 47 anni, la guardia giurata deceduta nel 2017 con un colpo di pistola alla testa. Una tragedia connessa ad un furto avvenuto in una azienda della zona industriale, nel territorio di Augusta, dove la vittima ed un collega si recarono provando a sventarlo.
Il caso giudiziario
Il magistrato, che ha avocato il fascicolo della Procura di Siracusa, la quale, per ben due volte, ha presentato richiesta di archiviazione, auspica, però, che il giudice possa concedergli una proroga per svolgere delle ulteriori indagini, negata nei mesi scorsi “per questioni tecniche”, in ogni caso l’avvocato Alessandro Cotzia, difensore della famiglia della vittima, ha presentato, contestualmente, una richiesta di opposizione alla richiesta di archiviazione.
La vicenda
Nell’inchiesta della Procura di Siracusa, prima prima condotta dal pm, Marco Di Mauro, e poi da Gaetano Bono, non sarebbero emersi elementi per suffragare la tesi dell’omicidio, avanzata dalla famiglia, il cui legale si è opposto alle due richieste di opposizione dei magistrati siracusani, più convinti dalla tesi, per cui Massimo Calogero Giuliana sarebbe deceduto per una tragica eventualità. Insomma, avrebbe maneggiato male la sua pistola d’ordinanza al punto da far partire un colpo, svelatosi mortale.
La morte in ospedale
La guardia giurata ferita venne trasportata all’ospedale Umberto I di Siracusa per essere sottoposta ad un intervento chirurgico ma i medici compresero subito che non ce l’avrebbe fatta ed in effetti, il suo cuore cessò di battere nella notte.
La tesi dell’omicidio
Successivamente, è entrata in gioco la Procura generale di Catania che ha avocato l’inchiesta, disponendo delle indagini, puntando forte sull’ipotesi dell’omicidio e sconfessando la teoria dell’incidente, come sarebbe emerso, del resto, nella relazione dei carabinieri del Ris di Messina, ed iscrivendo nel registro degli indagati il collega di turno del 47enne ma ritenendo che vi siano degli altri responsabili.






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