Sono definitive le sentenza di condanna nei confronti di Alessandro Panella e Luigi Zabara, ex paracadutisti della Folgore accusati dell’omicidio di Emanuele Scieri, l’allievo paracadutista originario di Siracusa il cui cadavere venne rinvenuto nella caserma Gamerra di Pisa il 16 agosto del 1999.

Le condanne

La Corte di Cassazione, al termine della Camera di consiglio, ha respinto il ricorso della difesa degli imputati che, come disposto dalla Corte di Appello di Firenze, rispettivamente dovranno scontare 22 anni (Panella)  e 9 anni e 9 mesi e 10 giorni (Zabara) al pari delle pronunce di risarcimento dei danni in favore delle parti civili.

Il nonnismo

La morte, come conseguenza di atti di nonnismo, secondo la ricostruzione dell’accusa in un’inchiesta riaperta dopo i lavori di una commissione parlamentare, su input dell’allora parlamentare nazionale siracusana, Sofia Amoddio, viene collocata la sera del 13 agosto, quando il militare non si presentò al contrappello. Un sollievo per la famiglia che ha sempre chiesto giustizia per Lele Scieri, incontrando difficoltà insormontabili, del resto la vicenda giudiziaria, prima dell’azione della Commissione parlamentare, si impantanò nelle Procure civili e militari. Un pressing importante l’ha anche avuto il Comitato di giustizia per Lele, costituito dagli amici del parà poco dopo la sua morte, all’inizio spacciata per un incidente ma nessuno credette mai a quella ricostruzione.

L’occultamento

Dopo una rovinosa caduta a terra, il corpo sarebbe stato occultato e scoperto poi casualmente da altri militari di leva. Secondo le accuse, il fatto venne coperto anche grazie all’atteggiamento dei vertici della caserma. Per i magistrati, nella caserma Gamerra c’era un clima di nonnismo di cui erano a conoscenza anche i vertici accusati di aver coperto il fatto. Imputati per favoreggiamento erano l’ex maggiore Salvatore Romondia e l’ex generale Enrico Celentano, entrambi assolti assieme ad Antico con rito abbreviato.