• Il fermato per il giallo di Lentini era stato arrestato nel settembre scorso
  • L’accusa, anche in quel caso, era di occultamento di cadavere
  • Nell’attuale inchiesta risponde di omicidio ed occultamento di cadavere
  • L’indagato, titolare di una agenzia di pompe funebri, è in carcere

Prima del fermo per omicidio, Adriano Rossitto, 38 anni, lentinese, titolare di un’agenzia di pompe funebri, era stato arrestato 10 mesi fa dai carabinieri.

Era finito in carcere a settembre ma era libero

L’uomo,  che era finito in carcere con l’accusa di occultamento di cadavere, era stato, però, rimesso in libertà. Non risulta, infatti, ai militari del comando provinciale dei Siracusa che, prima del provvedimento emesso dalla Procura di Siracusa poche ore fa, fosse destinatario di altre misure cautelari. E’ tornato in cella, nel penitenziario di Cavadonna, alla periferia sud di Siracusa, in quanto ritenuto responsabile della sorte di Lucia Marino, 56 anni, e Francesca Oliva, 80 anni, madre e figlia, trovate cadavere a distanza di pochi giorni l’una dall’altra.

Inchiesta Body bag

Nel settembre del 2020, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Siracusa firmò un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del titolare dell’agenzia di pompe funebri, nell’ambito dell’inchiesta denominata Body bag sul ritrovamento della salma di un anziano, Francesco Di Pietro, bancario in pensione, del quale non si avevano notizie da circa una settimana, nelle campagne di contrada Ciricò, a Carlentini, il 25 agosto del 2019.

Le indagini

Secondo gli inquirenti, il pensionato che avrebbe intrecciato una relazione sentimentale con la madre del 38enne morì mentre era in compagnia della donna. L’indagato, per proteggere l’onore della madre, avrebbe poi deciso di occultare il cadavere.

Il movente sulla morte delle 2 donne

Un altro rebus per i magistrati, coordinati dal Procuratore, Sabrina Gambino, è il movente, per cui il 38enne sarebbe stato spinto ad ammazzare e poi ad occultare il cadavere dell’anziana. Non sono emersi elementi solidi tali da avanzare delle ipotesi, soldi o altro, molto, a questo punto, dipenderà dall’interrogatorio davanti al gip del Tribunale di Siracusa in occasione della convalida del fermo. Per il momento, sono le immagini delle telecamere a far sorgere agli inquirenti più di un sospetto sul suo coinvolgimento nella morte delle due donne.