• A maggio i risultati dei test sui sei lotti di AstraZeneca
  • Nello stesso periodo si avranno gli esiti degli esami istologici su Stefano Paternò
  • L’inchiesta della Procura di Siracusa sulla morte del militare

Ci vorranno altre due settimane per avere l’esito degli esami sui sei lotti del vaccino AstraZeneca compiuti in Olanda ed all’Istituto superiore di Sanità di Roma allo scopo di verificare se esistono dei principi che potrebbero essere stati alla base di alcuni decessi dopo la somministrazione del farmaco.

La Procura di Siracusa

I test sono stati chiesti dalla Procura di Siracusa, che ha in mano il fascicolo di inchiesta sulla morte di Stefano Paternò, il 43enne militare in servizio ad Augusta e deceduto il 9 marzo nella sua casa, a Misterbianco, nelle ore successive alla inoculazione del vaccino.

La scelta dei lotti

Tra i lotti  esaminati, “i cui risultati li avremo a maggio” affermano gli inquirenti, c’è anche quello dal quale è stata prelevata la dose somministrata ad un docente della provincia di Biella, di 58 anni, morto poche ore dopo la somministrazione a Candelo. Altri lotti sono stati scelti a caso dai magistrati per verificare se sussistono delle componenti simili a quelle incriminate.

I risultati dell’autopsia

Gli accertamenti sui lotti ABV2856, ABV6096, ABV5811, ABV3374, ABW1277 e ABW2586 vanno di pari passo con l’esito dell’autopsia sul corpo senza vita del militare di 43 anni. Gli inquirenti, coordinati dal Procuratore di Siracusa, Sabrina Gambino e dal sostituto Gaetano Bono, hanno già nelle loro mani l’esito macroscopico dell’esame autoptico, che avrebbe fornito un quadro abbastanza chiaro di quello che ha accaduto a Stefano Paternò anche se i magistrati, al momento, non intendono svelarne il contenuto. E la ragione consiste nel fatto che servirà la verifica al microscopio per confermare quanto ipotizzato nella prima fase, infatti, come ripetono gli investigatori, la seconda verifica potrebbe cambiare gli scenari.

L’attesa della famiglia

I primi ad attendere l’esito dei test sui vaccini e degli esami istologici sono i familiari di Stefano Paternò, assistiti dall’avvocato Dario Seminara. I parenti, la cui denuncia ha permesso ai magistrati di aprire l’inchiesta, sostengono che le condizioni di salute del militare erano buone, insomma, prima della somministrazione del vaccino, godeva di ottima salute.