“Al coordinatore regionale sarà forse sfuggito che nonostante gli accordi pregressi, FDI, proprio per la carica del presidente del consiglio comunale di Siracusa, avesse fatto orecchie da mercante in barba alla parola data e soprattutto davanti ad un accordo firmato”.

La replica del Mpa a Pogliese

Lo afferma il coordinatore provinciale del Mpa di Siracusa, Roberto Di Mauro dopo le dichiarazioni di ieri del senatore di FdI, Salvo Pogliese, che, ha espresso contrarietà rispetto all’imminente ingresso del Mpa nella giunta di Siracusa, guidata dal sindaco Francesco Italia, esponente nazionale di Azione, vincitore al ballottaggio, nella tornata del giugno dello scorso anno, contro il candidato del Centrodestra, sostenuto anche dal Mpa.

Il caso della presidenza del Consiglio

Il riferimento di Di Mauro alla presidenza del Consiglio risale al periodo immediatamente successivo alle amministrative a Siracusa quando i neo consiglieri avrebbero dovuto eleggere il presidente dell’aula.

Il Mpa rivendicava, come da accordi pre elettorali con gli alleati del Centrodestra, che si convergesse su un proprio candidato ma FdI e Forza Italia preferirono puntare sul forzista Ferdinando Messina, appena sconfitto da Italia, e così gli autonomisti siglarono una intesa con il sindaco, dividendosi le cariche: la presidenza al Mpa, la vicepresidenza al gruppo di Italia.

In giunta anche Sud chiama Nord

Furono gettate le basi per un accordo più strutturato che dovrebbe concretizzarsi con l’approdo degli autonomisti nell’attuale amministrazione in cui c’è anche Sud chiama Nord, rappresentato da Edy Bandiera, che è il vicesindaco.

Ferrandelli a Palermo

Il coordinatore provinciale del Mpa Siracusa taccia in incoerenza Fratelli d’Italia sulla posizione nella giunta Lagalla, a Palermo.

“Non abbiamo ingaggiato una battaglia contro FDI – prosegue Di Mauro – Forse prima di puntare il dito su ingressi in giunta discutibili bisognerebbe guardare a Palermo dove, il vicesindaco e co-segretario di FDI Giampiero Cannella, non sembra disdegnare il compagno di giunta Fabrizio Ferrandelli che sicuramente è politicamente più vicino a Calenda che alla Meloni. Se quel senso di appartenenza alla coalizione di centrodestra vacilla non è per una causa da imputarsi a noi, bisognerebbe riflettere sulle ripercussioni che questi continui attacchi nefasti hanno sugli alleati”.

Caos a Pachino

Le fibrillazioni a Siracusa nel Centrodestra si riverberano anche in provincia, in particolare a Pachino dove si voterà in primavera, a seguito delle dimissioni del sindaco, Carmelo Petralito, eletta nelle file del Centrodestra ma abbandonata dagli alleati. Le forze moderate non hanno trovato una intesa su un candidato e l’ipotesi di andare separati è molto concreta.

“La responsabilità del “libera tutti” a Pachino non è certo da imputarsi a noi che in ogni modo abbiamo tentato di placare queste immotivate ire” conclude Di Mauro.