- Un uomo ha realizzato un allevamento nel terreno di una scuola
- C’erano polli e galline
- Pollaio sequestrato dai carabinieri che hanno denunciato l’uomo
I carabinieri hanno denunciato D.G.S., 44 anni, di Noto, per avere realizzato, senza alcuna autorizzazione, una struttura destinata all’allevamenti di polli e bestiame, in un terreno, a Noto, destinato alla costruzione di una scuola. L’uomo, iscritto nel registro degli indagati della Procura di Siracusa con le accuse di invasione di terreno pubblico ed abusivismo edilizio mentre il manufatto è stato posto sotto sequestro.
Le indagini
I militari della Compagnia di Noto hanno avviato le indagini dopo alcune segnalazioni hanno condotte delle verifiche per accertare la regolarità della realizzazione del manufatto in cemento, vasto circa 45 metri quadrati, ricavato in un terreno di proprietà dell’ex Provincia regionale di Siracusa “e ricadente in zona “AS”, quindi area dedicata per l’istruzione dell’obbligo ed infatti attiguo all’Istituto Superiore “M. Raeli” di via Pitagora” spiegano dal comando dei carabinieri di Siracusa.
La scoperta del pollaio
Si è così scoperto che il manufatto, facilmente accessibile a tutti, studenti compresi, con evidenti pericoli per la loro incolumità, era stato realizzato abusivamente. Inoltre, al suo interno vi era infatti un deposito di attrezzi e nelle vicinanze erano state realizzate delle baracche per l’allevamento di animali. “All’interno di queste ultime, 35 animali, fra galline, ovini e caprini, su cui sono in corso gli accertamenti delle Autorità Sanitarie competenti; un coltello a serramanico e 25 grammi di marijuana.
Il responsabile
Non è stato difficile per i carabinieri rintracciare il “proprietario” di questa struttura, infatti nello spazio di poche ore hanno identificato il responsabile, che, appena notata la presenza dei militari nel suo garage si sarebbe fatto subito avanti per asserirne la regolarità ma è stato deferito alla Procura della Repubblica aretusea per i reati di invasione di terreno pubblico ed abusivismo edilizio, e l’intero manufatto è stato posto sotto sequestro. Quanto alla piccola “fattoria” gli animali sono stati affidati ad allevatori locali.
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