Hanno chiesto ai giudici della Corte di Appello di Catania “la rinnovazione dell’istruttoria dibattimentale”, che, in sostanza, vorrebbe dire un nuovo processo. L’istanza è stata presentata dalla difesa di Christian De Simone, Roberto De Simone e Davide Greco, i tre giovani di Priolo condannati all’ergastolo in primo grado per l’omicidio di Alessio Boscarino, ammazzato a colpi di pistola, a Priolo, nella notte tra il 3 ed il 4 dicembre del 2016 in via Tasso, a Priolo. Un delitto che, secondo la tesi della Procura di Siracusa, sarebbe legato a dei contrasti riconducibili alla gestione del traffico di sostanze stupefacenti.
Il collegio difensivo degli imputati, composto dagli avvocati Puccio Forestiere, Sebastiano Troia ed Antonio Zizzi, ritiene fondamentale un nuovo dibattimento, davanti alla Corte di Appello, per sentire la testimonianza di alcune persone, strettamente legate ad una delle figure chiave della vicenda, la madre della vittima, Rosa Boscarino E’ stata la donna a dare delle informazioni importanti agli agenti di polizia, svelando di aver saputo da un testimone che a sparare al figlio sarebbe stato Christian De Simone.
Ma, nella tesi della difesa, che si sono sempre pronunciati per l’innocenza dei loro assistiti, ci sono altre testimonianze che dovrebbero essere ascoltate al fine di fornire un quadro diverso rispetto a quello prospettato dagli inquirenti. La Corte si è riservata di decidere e nelle prossime settimane stabilirà se accogliere o meno la richiesta della difesa.
Nella notte dell’omicidio, Alessio Boscarino avrebbe incontrato Roberto De Simone al bar Scacco Matto, a San Focà. I due si sarebbero picchiati e qualche ora dopo, secondo l’accusa, si è verificato l’agguato ma per gli agenti di polizia di Priolo a sparare sarebbe stato Christian De Simone, che avrebbe pianificato il delitto insieme al fratello ed a Davide Greco. Una ricostruzione fortemente contestata dalla difesa, per cui i tre imputati non erano sul luogo dell’omicidio nel momento in cui si consumava così come non avrebbero avuto alcun motivo per ammazzarlo in quanto i rapporti erano buoni.
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