L’ex sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo, ritiene che, per evitare il caos in Ortigia, ci sono 3 cose semplici da fare: riaprire i parcheggi esterni al centro storico, ripristinare i bus navetta ed individuare dei percorsi alternativi.

Le ragioni del caos

In effetti, per quanto riguarda il primo, quest’anno non è stato utilizzato dall’attuale amministrazione comunale il parcheggio di via Elorina non essendo attivo il servizio dei bus navetta che, per il 2023, la Sais, nuovo gestore del trasporto pubblico, non è stato in grado di offrire.

Per cui, tutti i mezzi, perlopiù auto, si riversano verso i ponti di Ortigia, creando incolonnamenti giganteschi, alimentati da due fattori.

Restringimento di via Malta e Ztl

Da una parte c’è il restringimento della carreggiata in via Malta, che è divisa in due: una corsia è destinata ai mezzi pubblici, che sostanzialmente non passano con regolarità, ed ai mezzi di soccorso, l’altra è per tutti gli altri veicoli; dall’altra c’è la Ztl, per cui nella giornata di sabato il blocco ai ponti ai non autorizzati inizia alle 17. Ci sarebbero i parcheggi interni al centro storico, Talete e Marina, ma con circa 500 posti a disposizione si esauriscono nel volgere di poco tempo.

“Parcheggio e bus elettrici già nel 2016”

“Il parcheggio di via Elorina fu una iniziativa che assunse la mia amministrazione nel 2016. C’erano due bus elettrici ed un trenino, anch’esso elettrico, che facevano da spola con Ortigia” spiega a BlogSicilia l’ex sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo, leader della lista Fuori sistema per Siracusa, presente in Consiglio comunale con 3 consiglieri che siedono sui banchi dell’opposizione.

“Il percorso alternativo”

Lo stesso ex sindaco di Siracusa spiega in che modo i bus navetta evitavano le code.  “Avevamo previsto un altro percorso – dice a BlogSicilia Garozzo – con i bus che dalla Dogana andavano direttamente verso piazzale IV Novembre, sede della Capitaneria di Porto. In sostanza, i mezzi non attraversavano via Malta ma entravano nell’area del Molo Sant’Antonio, evitando i percorsi delle auto, per cui procedevano spediti arrivando velocemente a destinazione. Naturalmente, avevamo raggiunto un accordo con la Capitaneria di Porto. Insomma, riducemmo sensibilmente il caos”.