Disagi nel reparto di Ortopedia dell’ospedale Umberto I di Siracusa dove si sono formate delle “code” di pazienti che attendono il loro turno per una visita.

Tutto questo è accaduto stamane ed a sollevare il problema è il segretario della Fsi-Usae di Siracusa, Renzo Spada, per cui nel reparto si è formato un imbuto, tra gli utenti provenienti dal Pronto soccorso, e gli altri che hanno, invece, una prenotazione.

“Pazienti con forti dolori”

“L’attesa è interminabile per sottoporsi ad una  visita ortopedica – spiega a BlogSicilia il segretario della Fsi-Usae di Siracusa, Renzo Spada –  sia per chi viene dall’esterno sia per chi arriva dal Pronto soccorso. Tra questi, ci sono pazienti che sono molto sofferenti, alcuni avvertono dei dolori forti, per questo dico che ci troviamo di fronte ad una situazione assurda”

Personale al collasso

Naturalmente, i fari sono accesi sulla carenza di personale medico ed infermieristico, vero tallone di Achille non solo della sanità siracusana ma nazionale.

“Deve essere trovata una soluzione urgente, gli operatori sanitari  – dice a BlogSicilia il segretario della Fsi-Usae di Siracusa, Renzo Spada – sono al collasso. Inoltre, dalle informazioni raccolte mi è stato riferito che c’è un solo medico per visitare l’utenza. La colpa non va attribuita al personale sanitario che si trova a dover visitare una mole enorme di pazienti, di contro, è necessario porsi della domande sulle scelte aziendali”.

Il caso del Pronto soccorso

E poi c’è il caso del Pronto soccorso di Siracusa, la cui coperta è cortissima, come denunciato da una dottoressa in un video poi diventato virale. “Dovremmo essere in 25 ed invece siamo solo in 9. La direzione se ne frega nonostante le nostre denunce” aveva detto il medico che aveva incassato la solidarietà del presidente dell’Ordine dei medici, Anselmo Madeddu.

I concorsi

“La verità infatti è che i concorsi per reclutare nuovi medici ai Pronto Soccorsi sono stati regolarmente fatti, a Siracusa come altrove, ma questi vanno deserti perché sul mercato del lavoro non si trovano più medici disposti a lavorare nei pronto soccorso e in altre aree critiche della Sanità”.