• Inaugurata al Castello Maniace di Siracusa la mostra di Alfredo Pirri
  • L’esposizione, denominata Passi, durerà fino al 31 dicembre
  • Ci sono 800 mq di specchi calpestabili

Ottocento metri quadrati ricoperti di specchi calpestabili, una nuova temporanea pavimentazione per la Sala Ipostila del Castello Maniace, a Siracusa, dove si moltiplicano le immagini delle volte a crociera, delle colonne in pietra luminosa, della sobria architettura normanna.

La mostra

Passi, l’installazione itinerante di Alfredo Pirri giunge per la prima volta in Sicilia, dal 17 maggio al 31 dicembre, operando un’affascinante trasformazione di un monumento millenario grazie alla forza concettuale e al potere visionario dell’arte contemporanea. Si tratta della più grande edizione dell’opera realizzata fin qui in uno spazio chiuso, seconda solo a quella a cielo aperto pensata per il Foro di Cesare.

Il percorso

Il pubblico camminando sopra alla superficie – calpestabile in sicurezza grazie al tipo di materiale utilizzato – diventa protagonista di una performance collettiva frantumando gli specchi. Sul pavimento in frantumi “galleggiano”, come testimonianze emerse dagli abissi, alcuni reperti provenienti dal Museo archeologico “Paolo Orsi” di Siracusa, in dialogo con le leggerissime sfere colorate realizzate dall’artista: sono pesanti “proiettili” in pietra di antiche catapulte, divenuti qui oggetti misteriosi, metafisici, dal forte valore simbolico e formale.

“Opera trasparente”

“Questa installazione è il tentativo di rendere carne un’idea – ha detto il maestro Alfredo Pirri – di rendere un’opera trasparente. Passi è un’opera luminosa dentro la quale c’è spazio per ognuno, è un’opera che non si esaurisce: demolizione e reintegrazione insieme. Qualcosa che non è mai stata fatta prima, un’opera che aggredisce in maniera bella e che è dentro un vero contesto popolare”.

“Ripartire con la cultura”

“Comprendiamo – ha detto l’assessore ai Beni culturali Samonà – il valore di ciò che stiamo vivendo oggi: un momento speciale poiché questa mostra rappresenta una ripartenza nel nome della cultura, e questi specchi su cui si riflette la realtà è come se fossero simbolo della nostra nudità; il riflesso sullo specchio che si infrange riporta all’essenzialità dell’essere. Siracusa manifesta la volontà della Sicilia tutta che vuole investire sulla cultura e sulle sue radici”.

“Idea visionaria”

Di “visione” ha parlato Helga Marsala curatrice della mostra. “E’ un’idea coraggiosa – ha detto –uno spazio storico che diventa altro, un’istallazione che vince la sfida del connubio tra antico e contemporaneo. Passi è un’opera-detonatore, da cui si generano con potenza nuovo senso, nuove relazioni, nuove opere ancora”.