Toni duri nel Pd in cui infuria una polemica rovente sull’ipotesi avanzata dal presidente del partito, Paolo Amenta, di sostenere l’attuale sindaco di Siracusa alle elezioni del 2023.
Il sostegno di Spada ad Amenta
A tornare alla carica è Salvo Baio, voce storica della sinistra siracusana ed esponente del Pd, a cui, evidentemente, non sono piaciute le dichiarazioni del deputato regionale del Pd, Tiziano Spada, che, nel difendere il presidente del Pd, ha invitato tutti al rispetto dei ruoli all’interno del partito, ricordando la carica di Amenta con il compito di coordinare una commissione, in assenza del segretario provinciale, dimessosi ad agosto.
Ed è su questo punto che Baio, ex presidente del Consorzio universitario Archimede, è intervenuto, argomentando la sua tesi.
“Pd non un partito di muti”
“Chi pensa che il Pd debba – dice Baio – essere un partito di muti, ha sbagliato ancora una volta indirizzo e farebbe bene a studiare lo statuto del Partito democratico siciliano con particolare riferimento all’articolo 8, comma 10 secondo il quale: “Se il segretario provinciale si dimette, l’assemblea provinciale può eleggere un nuovo segretario. A questo fine il presidente convoca l’assemblea entro 30 giorni dalle dimissioni”.
Tutte le cariche decadute
“Nel caso in cui nessuna candidatura – continua l’ex presidente del Consorzio universitario Archimede – ottenga l’approvazione, si procede a nuove elezioni per il segretario e per l’assemblea.” Il comma 12 dello stesso articolo 8 conferma ulteriormente, se ce ne fosse bisogno, il contenuto del comma 10. Ergo, poiché l’assemblea non ha eletto il nuovo segretario è decaduta, così come sono decaduti il suo presidente e la direzione provinciale”.
Una commissione fantomatica
In merito alla commissione ed al suo ruolo, evidenziata dal deputato regionale Spada, proprio a BlogSicilia, Baio ha un’idea diametralmente opposta.
“Conseguentemente, questa fantomatica – spiega Salvo Baio – commissione a tre, di cui sento parlare, che avrebbe il comando del partito, semplicemente non esiste. Ripeto: non esiste. Nel Pd gli unici organismi nella pienezza dei propri poteri sono l’Unione comunale e i circoli”
“Se qualcuno pensa che il Partito democratico – aggiunge Baio – sia un caserma dove solo due o tre hanno diritto di parola e gli altri devono tapparsi la bocca è fuori strada. Nel Pd gli iscritti e gli elettori si confrontano liberamente ed esprimono le loro opinioni senza dover chiedere il permesso ad alcuno, nel rispetto delle decisioni sulle alleanze, sulla linea politica prese dagli organismi dirigenti”
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