La nomina a commissario provinciale del Pd del senatore Antonio Nicita, seppur condivisa da tutte le correnti del Pd, sta, al tempo stesso, acuendo le distanze tra le stesse. In particolare, tra l’asse riconducibile al deputato regionale Tiziano Spada ed al vicepresidente dell’Anci Sicilia Paolo Amenta, e quella comprendente Bruno Marziano, Marika Cirone Di Marco e Marco Monterosso.

Le parole di Spada

Spada, poco dopo l’indicazione dell’attuale segretario nazionale, Enrico Letta, aveva salutato con soddisfazione l’incarico affidato a Nicita. “Con la sua presenza, quella del presidente provinciale Paolo Amenta e del sottoscritto in qualità di deputato regionale, si potrà dare inizio all’attività di confronto con le singole realtà territoriali in previsione del voto amministrativo previsto nel 2023” aveva commentato il parlamentare regionale del Pd, che, peraltro, nei giorni scorsi, ha lanciato la proposta di candidare lo stesso Nicita a sindaco di Priolo.

“La proposta è nostra”

Sulla nomina del senatore a commissario provinciale del Pd, hanno voluto dare la propria opinione Marziano, Cirone Di Marco e Monterosso, sostenendo che sono stati proprio loro, e non qualcuno altro, a chiedere a Letta di investire il senatore di questo ruolo.

Il parere di Marziano, Cirone Di Marco e Monterosso

“Rivolgiamo inoltre un sentito ringraziamento al segretario nazionale del PD Enrico Letta per aver accolto la nostra proposta di commissariamento, nella persona del Sen. Nicita, avanzata congiuntamente lo scorso 17 novembre, a seguito delle nostre dimissioni dal comitato costituito per la gestione della fase elettorale” spiegano Marziano, Cirone Di Marco e Monterosso.

Il messaggio politico

Poche righe che, tradotte dal politichese, intendono ribadire che sono stati proprio loro a credere in Nicita, ben prima della consultazione del 25 settembre, quando di lui “si sapeva solo che era figlio dell’ex presidente della Regione, Santi Nicita” aggiunge l’ex presidente della provincia, Bruno Marziano.

“Siamo sicuri che saprà interpretare – aggiungono Marziano, Cirone Di Marco e Monterosso – al meglio il ruolo conferitogli per rilanciare l’azione del partito su un territorio fortemente bisognoso di solidi punti di riferimento politici ed istituzionali. Le sue ben note capacità politiche ed umane possono contribuire inoltre a ricompattare un partito ancora provato dai risultati delle scorse elezioni politiche ma già impegnato nella fase costituente del nuovo congresso”