“Ho votato e fatto votare Barbagallo, sono stato tra quelli che hanno proposto alla presidenza dell’Assemblea, Cleo Li Calzi.  Inoltre, considero il congresso regionale pianamente legittimo e non una riunione di una corrente, che peraltro si richiama alla segretaria nazionale ed in Sicilia maggioritaria. Questa è la premessa prima di ogni ragionamento”. Lo dice l’ex presidente della Provincia, Bruno Marziano, componente della direzione regionale del Pd, che a BlogSicilia interviene sul congresso regionale in cui è spiccata la mancanza di pezzi importanti del partito, in rotta di collisione con il rieletto Anthony Barbagallo.

Senta Marziano, fatta la premessa, cosa pensa di questo scisma?

C’è, certamente, un vulnus perché il congresso si è svolto senza la presenza del parlamentare europeo, Giuseppe Lupo, che non è l’ultimo arrivato, del resto parliamo dell’ex segretario regionale, di 8 deputati regionali su 11, tra cui il presidente della Commissione parlamentare regionale antimafia, dei 2 segretari delle federazioni di Palermo e Agrigento. E’ un rapporto che va recuperato se vogliamo che il Pd abbia i risultati elettorali a cui ambisce, tra cui la presidenza della Regione insieme alle altre forze della coalizione. E’ stato opportuno che Barbagallo, nella sua relazione, abbia lanciato l’appello all’unità dando la disponibilità al dialogo ed alla ricomposizione. Sul congresso pendono dei ricorsi ma se non dovessero essere accolti, così come sembra, si pone, comunque il tema dell’unità, per cui da componente della direzione regionale del Pd, unica carica che conservo, auspico che lo si affronti.

In che modo?

Non basta la buona volontà e la disponibilità di Barbagallo: occorre trovare delle forme. Chi intende rientrare non deve sentirsi marginale. E per farlo, personalmente, ritengo che serva ampliare gli organismi in modo che siano inclusivi. Siamo a metà legislatura ed il segretario regionale deve sapere che c’è il consenso del suo stesso mondo ad andare in questa direzione, in modo che il Pd torni ad essere un partito inclusivo. Non possiamo fare a meno di quella componente politica che non si richiama alla Schlein ma che fa parte del corpo generale del partito.

Mancava anche il senatore Nicita, come lo spiega?

Nicita mancava perché era alla presentazione del suo libro, “Nella età dell’odio” a Salerno e non ha fatto in tempo a tornare. Peraltro, il senatore ha posto la sua firma alla candidatura di Cleo Li Calzi.

Non è che si sono mal di pancia per le candidature a Camera e Senato?

Diciamo una cosa: se il partito si presenta dimezzato non c’è alcuna certezza per nessuno. Se vogliamo non solo riconfermare i due senatori ed i 4 deputati ma ampliare la nostra delegazione bisogna ricomporre con quel pezzo che non ha partecipato al congresso.

A Siracusa, il suo ricorso ha paralizzato il congresso cittadino..

Mi hanno definito il cattivo, a Siracusa, perché accusato di aver presentato il ricorso, invece dico che si è consumata una scorrettezza politica da parte di alcuni componenti di quella stessa maggioranza che ha eletto il segretario provinciale, Piergiorgio Gerratana, e la presidente dell’Assemblea provinciale, Renata Giunta.  I Giovani democratici hanno tutto il diritto di farsi sentire e di affermare la loro presenza ma le altre anime in campo  mi sembrano che facciano parte dell’ordine delle Carmelitane scalze.

Perché parla di scorrettezza politica?

L’accordo della maggioranza vincitrice del congresso provinciale era che la segreteria cittadina spettasse alle due componenti storich che, peraltro a Siracusa, sono le più forti. Il mio ricorso, voglio precisarlo, non era per contestare brogli o altro ma l’ho presentato perché era contrario al regolamento. Se non fosse stato accettato, vi sarebbe stato un vincitore ma così non è stato. Mi si dice perché non sono intervenuto prima ma i ricorsi si presentano dopo e non prima. Sul voto online non se ne sapeva nulla, pensi che il giorno precedente alle votazioni ho ricevuto un messaggio in cui veniva annunciato che ci si poteva iscrivere, per la preferenza da remoto, fino alla mezzanotte. Questa è l’unica comunicazione che ho ricevuto da rappresentante di lista.

L’area attorno a Dierna contesta che ha agito solo perché ha perso…

Intanto, voglio dire che non facciamo parte della Commissione provinciale del congresso, parlo della mia componente, connessa all’onorevole Provenzano. E poi voglio dire una cosa..

Dica pure…

Il ricorso è stato un modo per reagire a quella scorrettezza politica: con il mio gesto ho dato la parola alla politica. Si è proceduto ad un’azione di spaccatura della maggioranza che aveva eletto il segretario provinciale e la presidente dell’Assemblea provinciale: è stato fatto un accordo (l’area Bonomo-Cutrufo e Left wing ndr) con la minoranza (Spada ndr) ed i Gd per una soluzione alternativa nonostante vi fosse un precedente accordo.

Insisto, quale era questo accordo?

Se il congresso cittadino si fosse svolto contemporaneamente a quello provinciale, la storia sarebbe andata così: Gerratana segretario provinciale, Giunta presidente dell’Assemblea e Maria Grazia Ficara segreteria cittadina. Non essendoci stata la contemporaneità, sono state cambiate le carte in tavola.